La pubblicità dei 4 salti in padella non mi piace. Ecco perché.
Vivo a Milano, ma sono cresciuta a Mondragone che è in provincia di Caserta.
A Milano conosco donne che lavorano e non hanno tempo (dicono) di cucinare, donne che lavorano e portano (come me) i bimbi all’asilo. Conosco tanti uomini che sanno cucinare, che sanno stirare, che vivono da soli, che lavorano e che non hanno il tempo di cucinare, che mangiano spesso fuori casa, papà che portano i bimbi all’asilo, che spesso li vanno anche a prendere (non come me, che non ci riesco mai).
Questo succede a Milano.
A Mondragone, invece, conosco donne che non lavorano, perché, a loro ci pensa il marito.
Loro devono occuparsi dei figli, della casa.
Mamme che educano i figli maschi con il loro esempio di donne a servizio.
Ecco, la pubblicità dei 4 salti in padella non mi piace perché la vedono le donne (e gli uomini) di tutta Italia. Non solo di quella piccola parte dell’Italia che (dicono) ne coglierebbe l’ironia.
Per saperne di più:
- 4 salti Findus, una campagna che fa discutere, Adci
- Attenzione mogli! Attenzione mamme! E si torna agli anni Sessanta, Giovanna Cosenza
- I 4 salti in padella e la segregazione sessuale, Valigia Blu
- Nostalgia canaglia, di Loredana Lipperini
[e grazie a Andrea Sarubbi per avermi regalato il titolo]
SULLO STESSO ARGOMENTO (FORSE):
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non ci avevo pensato sotto questo punto di vista. Mi sembrava divertente ma potresti avere ragione tu. Comunque le mozzarelle di mondragone a Milao te le sogni 😉 Ciao Luca