Se fare il blogger sia un lavoro o no il discorso è lungo.
Partiamo da qui: chi è l’editore di un blog?
Secondo me l’editore di un blog dev’essere il blogger che lo scrive.
Sia che dal blog – o dalla presenza in Rete del suo autore – arrivino soldi o meno (e questo è un altro discorso).
Ma quando un blogger decide di scrivere gratis non per sé stesso, ma per un editore, la cosa cambia: l’editore del blogger diventa quello che lo ospita e che ne usa sia contenuti che l’influenza online (che è direttamente proporzionale alla capacità di diffondere in Rete tanto un contenuto, quanto un’idea).
Anche questo gratis.
A questo punto ho un sacco di domande.
Due di queste domande sono per gli editori. Che paghino o meno i blogger.
- Se un blogger scrive gratis in ogni dove, perché ad un certo punto un editore qualsiasi dovrebbe decidere di pagarlo?
- Perché un editore che già paga un blogger dovrebbe continuare a pagarlo se quel blogger accetta di scrivere gratis altrove?
10 DOMANDE AI BLOGGER NON PAGATI
- Che visibilità hai ad essere uno dei tanti, uno dei 186 blogger de L’Huffington Post, uno dei 450 de Il Fatto Quotidiano o uno dei 372 de Linkiesta?
- L’hai misurata? ovvero, hai accesso alle statistiche del tuo blog?
- Sai quante volte l’editore ha strillato in home page un tuo contenuto?
- Quante volte hanno usato Facebook o Twitter per rilanciare un tuo post?
- E, in caso, ti taggano su Facebook e citano su Twitter come autore? Se sì avrai potuto anche misurare un ritorno come l’aumento del numero dei follower, per esempio…
- I lettori, a parte quelli che seguirebbero te anche se scrivessi su un blog di WordPress, sanno chi sei?
- Se vado dal tuo editore/direttore, sa che scrivi per lui? O sei, come dicevo sopra, solo uno dei tanti?
- Grazie alla maggior visibilità che lavorando gratis dovresti aver ottenuto (come dici/o ti dicono), quante proposte di lavoro/collaborazione hai ricevuto?
- Ma qui vale la domanda di prima: perché se di norma lo fai gratis, poi qualcuno dovrebbe pagarti per farlo?
- Ma a questo punto qualcuno mi spiega perché un blog personale, non ospitato da un editore, dovrebbe dare meno visibilità?
Per saperne di più sulle opinioni sull’argomento:
- Pagare o non pagare i blogger? di Rocco Rossitto
- Sono un blogger, quindi non merito di essere pagato, di Stefano Chiarazzo
- Il Fatto: i blogger che non pagate, di Giovanni Boccia Artieri
- Il valore delle opinioni, di Pierluca Santoro
SULLO STESSO ARGOMENTO (FORSE):
Tagged: editoria
RT @semerssuaq: RT @semerssuaq: 10 domande ai blogger che lavorano gratis http://t.co/b0JkqNcy
Interessante. Parliamoci chiaro, qualunque blogger un pelo scafato sa che la visibilità in tema di “sporchi numeri” (follower, visite, ecc…) è praticamente zero.
È che fa figo metterlo nel profilo linkedin che scrivi per un sito “famoso”.
appunto: quanto davvero è utile mettere nel cv che lavori gratis?
Non è utile. Fa solo figo.
10 domande ai blogger che lavorano gratis http://t.co/LTnTp58E via @semerssuaq
10 domande ai blogger che lavorano gratis (ovvero la favoletta del “Non ti pago ma ti do visibilità”) http://t.co/SrRB6xCV via @semerssuaq
RT @pacovaron: RT @pacovaron: 10 domande ai blogger che lavorano gratis (ovvero la favoletta del “Non ti pago ma ti do visibilità”) http://t.co/SrRB6xC …
Poi c’è un’altra “razza” di blogger: i blogger per opportunità. Per esempio, se io fossi il capo di un’agenzia di comunicazione o di un’azienda mi farebbe comodo scrivere, anche gratis, su un quotidiano nazionale. Il motivo che mi spingerebbe a farlo è la pubblicità che potrei portare alla mia azienda o agenzia. Ce ne sono tanti che fanno così…
ma se lo fai una volta ogni tanto lo capisco pure, va bene anche l’autopromozione, no? se non è fine a se stessa, se non è l’unico tuo business
Secondo me non ha senso lavorare gratis neanche all’inizio.
Se devo scrivere gratis lo faccio sul mio blog per renderlo migliore, non altrove proprio perché non avrebbe senso il fatto che dopo un tot di post gratis uno pensi di dovermi pagare.
sono d’accordo, appunto
Mi piacerebbe sentire qualche risposta… “@semerssuaq: 10 domande ai blogger che lavorano gratis http://t.co/EUXegQ5l”
@pubblicodelirio non ne è arrivata ancora nessuna
10 domande ai blogger che lavorano gratis [e poche risposte (mi pare) ] http://t.co/cOiOn3Ay via @semerssuaq
Io non sono contro il blogger che non si fa pagare, però se non lo fa deve dirlo dall’inizio ed essere convinto delle sue motivazioni.
Aggiungo, secondo il mio modesto parere, che chiamare blogger l’esercito dell’Huffington Post è un’offesa alla categoria blogger. Quindi, io non li definirei così.
10 domande ai blogger che lavorano gratis (e 2 agli editori che, invece, li pagano) http://t.co/8eZlisRc via @semerssuaq
“@semerssuaq: nessuno conosce uno dei mille blogger che lavorano gratis?
http://t.co/mUMIbi4s” @ginnyna
RT @semerssuaq: RT @semerssuaq: nessuno conosce uno dei mille blogger che lavorano gratis? 63 condivisioni in un’ora e ancora nessuna risposta:
http:// …
@rosybattaglia ti faccio da segretario e ti segnalo http://t.co/dtRgM5BE di @semerssuaq per la tua curation sull’argomento
“L’hai misurata? ” questa e altre 9 domande di @semerssuaq ai blogger che lavorano gratis http://t.co/x1xmVzSO
RT @semerssuaq 10 domande ai blogger che lavorano gratis (e 2 agli editori che, invece, li pagano) http://t.co/4J83aTn8
Io ho scritto qualche post gratis per un grande editore. Ritorno concreto ZERO. Ritorno concreto sito personale e blog in WordPress stimabile in circa 2-3000 euro anno di comesse giornalistiche aggiuntive.
“@semerssuaq: nessuno conosce uno dei mille blogger che lavorano gratis?: http://t.co/ubhg0QFX” @beatandlove
eh, conosco molto bene una blogger che ha lavorato quasi gratis (che per me è lo stesso), e tu conosci molto bene per quale editore. non è durata molto, perchè la blogger in questione alle tue domande ha risposto così:
Che visibilità hai ad essere uno dei tanti, uno dei 186 blogger de L’Huffington Post, uno dei 450 de Il Fatto Quotidiano o uno dei 372 de Linkiesta?
Nessuna, tanto più che il sito in questione NON era nè l’Huffingot Post nè il Fatto.
L’hai misurata? ovvero, hai accesso alle statistiche del tuo blog?
Ho misurato quanto traffico mi proveniva da quel sito, praticamente nullo
Sai quante volte l’editore ha strillato in home page un tuo contenuto?
Sì, 1 volta
Quante volte hanno usato Facebook o Twitter per rilanciare un tuo post?
Mai
E, in caso, ti taggano su Facebook e citano su Twitter come autore? Se sì avrai potuto anche misurare un ritorno come l’aumento del numero dei follower, per esempio…
N.A.
I lettori, a parte quelli che seguirebbero te anche se scrivessi su un blog di WordPress, sanno chi sei?
Scrivo su un blog di wordpress e i miei lettori sanno benissimo chi sono, ma sul sito in questione non ho creato una vera relazione con i lettori. Del resto, se devo investire tempo supplementare gratuito lo investo nel crescere il traffico del mio blog, non quello di qualcun altro che non mi remunera
Se vado dal tuo editore/direttore, sa che scrivi per lui? O sei, come dicevo sopra, solo uno dei tanti?
una delle tante, secondo me non sa nemmeno che ho smesso di scrivere per lui…
Grazie alla maggior visibilità che lavorando gratis dovresti aver ottenuto (come dici/o ti dicono), quante proposte di lavoro/collaborazione hai ricevuto?
Come avrai colto, nulla. Anche se, va detto, il discorso sarebbe ben diverso se il sito in questione fosse stato l’Huffington Post. Diciamo così, un articolo ben piazzato su un grande quotidiano e sul suo sito l’impatto ce l’ha, eccome, e mi ha fatto arrivare richieste di collaborazione. Quindi, alla fine, è tutta una questione di traffico , visibilità e credibilità.
Ma qui vale la domanda di prima: perché se di norma lo fai gratis, poi qualcuno dovrebbe pagarti per farlo?
Io lo faccio gratis per i miei lettori, e faccio crescere il mio sito. Se altri hanno voglia di avere i miei contenuti mi paghino, o in denaro o in traffico, che ha un valore per chi sul web ci lavora.
Ma a questo punto qualcuno mi spiega perché un blog personale, non ospitato da un editore, dovrebbe dare meno visibilità?
Un blog personale ben curato bene può dare più visibilità di un blog non curato da un editore, ma un blog ben curato da un editore può ampliare molto il tuo bacino di utenza. Succede? non lo so, io non l’ho ancora visto succedere, ma il numero di esperienze che conosco è limitato, e soprattutto limitato all’italia.
Riassumendo, sì, scriverei gratis per un sito che mi porti traffico reale e sostanzioso, siccome non è questo il caso, curo serena il mio orticello.
L.
grazie per l’intervista per interposta persona
Forse il mio è un caso troppo particolare, scrivo gratuitamente per contenitori istituzionali (scuole di design e simili) ma provo lo stesso a risponderti:
1. Non cerco visibilità, non scrivo per gli editori citati ma per contenitori tematici, la collaborazione con l’editore è lo stimolo per fare ricerca, utile a lui, utile a me stesso
2. Mi vengono comunicati i post particolarmente visitati con le statistiche relative
3. Spesso il mio post viene inserito nelle newsletter
4. Non sempre su twitter, molto spesso su facebook.
5. Non sempre sono taggato e non c’è particolare riscontro di aumento di follower
6. Sinceramente non lo so, sanno che faccio parte della redazione
7. Lo sa, non siamo in tanti.
8. Nessuna, ma queste collaborazioni, essendo selezionate, mi permettono di avere maggiore autorevolezza
9. Non ho intenzione di farmi pagare per farlo, è solo un modo di condividere in maniera più ampia le ricerche che faccio
10. Il mio blog personale ha più visibilità degli articoli che scrivo gratuitamente, lo faccio per spirito di condivisione e per passione, niente più.