Semerssuaq si vende per un buono di 25 euro (ma sappiate gente che lo farebbe anche per molto meno) e dice due paroline buone sulla Compagnia del Cavatappi che, in cambio di poche righe, le offrirà la possibilità di fare e-shopping di marmellate e cose così sul loro sito di prodotti tipici, vini e gastronomia varia.
Insomma, com’è questo sito? Secondo
uno dei membri di questa divertente Compagnia dei Blogger (ma c’è qualcuno che ha riso pensando ad una rediviva Compagnia delle Indie e alla pubblicità con il fratello grasso di Raz Degan?), mancano un po’ di prodotti, ma è anche vero che lui è uno un po’ pipì sul cibo (anche se in questo periodo Sem*, in veste di casalingainprov(ett)a ha scoperto un sottobosco ricco di blogcuochiconlapuzzasottoilnaso). Sem* è invece rimasta affascinata dalla quantità di taralli, che sì, non saranno un prodotto dietetico machissenefrega, considerato anche che al mercatino dietro casa – quello del venerdì mattina – la stessa busta costa un po’ di più. Ma si sa Milano è cara. Soprattutto se i tizi del mercato sono calabresi e a te che parli un finto italiano (perché sotto sotto sei napoletana anche tu) ti odiano.
Tra le cose più curiose, poi, di quelle mai viste, c’è il mosto cotto che, dalla descrizione (tutti i prodotti hanno una legenda, perché il mondo è vario e mica tutti sanno di che si parla) pare una cosa buona pure per insaporire i formaggi, che a Sem* la moda delle marmellatine non ha mai convinto più di tanto (ma a lei sì, anche se quella di mele cotogne non è piaciuta).
Aggiornamento: il mosto cotto non è più disponibile. Ecco.
Ariaggiornamento del 25: Sem* che è un po’ lenta a fare le cose ha aspettato un po’ a fare l’ordine, ma appena fatto ecco che il paccodono di cavatappi è arrivato (ci ha messo meno degli acquisti su eBay!). A presto per le recensioni…
[Per il titolo Sem* era indecisa tra “altro che sponsor”, “accattona”, “finalmente avere un blog serve a qualcosa” e “smonto la baracca e via” (che forse non avrebbero capito solo alcuni amici sorcini). Dopo una lunga riflessione ha preferito il primo. In alto una raccapricciante rappresentazione di un momento di vita dell’autrice]