Scrivi bene una notizia, mi raccomando le fonti, una bella foto, il titolo.
Perché la scrivi?
Perché il mondo deve sapere, perché mi pagano, perché mi diverto (si spera, si spera, si spera) o per altri tantissimi motivi diversi.
Comunque se la notizia la scrivi per un giornale (di carta) dei tanti, sicuramente ti auguri che lo compreranno, che sia un giro dei tanti giornali che il giorno dopo finirà in una pila su qualche scrivania, sul tavolino del parrucchiere, nel bidone dell’immondizia (si spera differenziata).
Perché il parrucchiere, mia madre, la vicina di casa, il tizio che incontro in metropolitana, compreranno quel giornale e non un altro?
Forse tua mamma, il tuo fidanzato o la tua vicina di casa compreranno quel giornale solo perché ci scrivi tu.
E gli altri? Forse chi lo compra lo segue da sempre, come se fosse abbonato. Perché la copertina è bella. Perché non c’era quello concorrente e tanto vale accontentarsi. Perché era lì.
Dove lì? In edicola.
Chi vende la tua notizia è il giornalaio. È il giornalaio che mette fuori locandine, barbie non originali, libri da vendere solo se compri un giornale, ma io li ho sempre comprati pure senza. Ah, sì, pure i giornali. E li deve mettere belli in fila, nell’ordine giusto senza scontentare nessuno (sé stesso, i clienti, gli editori). L’edicola è un servizio pubblico: distribuisce le notizie. Affollandole, come in tv, alla radio, dentro i giornali, di cose inutili. Nascondendole tra bustine di plastica trasparente contenenti di tutto un po’.
È il marketing dell’edicola.
Ma chi lo ha deciso? Quando in edicola sono arrivati i profumi, le borse, i cacciaviti, gli aeroplani, le macchinine, le bambole e i paciughi?
Ma perché il giornalaio non vende solo i giornali? E, soprattutto, i giornali vendono ancora? E se non vendono, oltre ai tagli tra il personale delle case editrici, perché non chiudono anche le edicole?
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Tagged: edicole, giornalismo, notizie
Stessa cosa mi sta capitando con il CarSharing che è passato da LegaAmbiente in gestione all’ATM (capirai!). Tutte le auto parcheggiate a Monza fuori servizio, da più di una settimana. Pertanto stanno parcheggiate belle li, sotto al sole e non riesco a beccare qualcuno in grado di darmi una riposta semmai ‘ste benedette auto torneranno ad essere disponibili. Incapaci e indifferenti.
Michele volevi mettere il tuo commento sotto un altro post, mi sa
qui, forse? http://www.domitillaferrari.com/semerssuaq/quando-le-aziende-sono-irraggiungibili/
[…] degli editori impegnata più a combattere battaglie di retroguardia a difesa anche di paccottiglie da bancarella, come fossero prodotti editoriali di alta nobiltà, accrescendo così il grado di litigiosità […]
[…] sono fatti che non lo riguardano, vale la pena di ricordarsi che chi ancora per lungo tempo venderà le notizie sono le […]