Per essere felice, occorre una cosa sola: amare (…) stendere in tutte le direzioni la tela di ragno dell’amore: chi ci capita dentro, quello va preso.
Lev Tolstoj
A volte, ricca di chiacchiere belle, vorrei ringraziarvi tutti, uno per uno. Passo delle giornate bellissime in compagnia di gente che neppure ho mai incontrato. Grazie a così tante connessioni che dire che è solo Twitter sarebbe riduttivo.
Sto scrivendo un libro* sulla rete che si crea anche grazie alla Rete, ma soprattutto grazie alla stima che confessiamo di avere per l’intelligenza di quelli che decidiamo di includere nella nostra vita. Anche se la porta di passaggio non è quella di casa molti di voi è come se fossero davvero stati sul mio divano quest’inverno a guardare la tv, per esempio. Alcuni, poi, ci sono stati davvero. A twittare, ovvio.
Grazie per condividere con me tante cose buone, private e non, informazioni e dubbi.
Adesso torno a scrivere.
*[sì, lo so che lo sapete del libro, mi pare di non parlare d’altro, ma qui del tema non ne avevo ancora scritto]
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No so Domitilla, non so. A me pare che Tolstoj parlasse di un sentimento disinteressato, mi pare. Mentre sul web secondo me è un po’ difficile capire se tutto l’amore che arriva dai follower, tutto il trasporto sentimentale che arriva dagli “amici” virtuali sia privo di una qualche forma di interesse. Non so ma forse mi sbaglio, eh.
Barbara e quali sono gli amici virtuali? io non faccio distinzioni: se siamo amici lo siamo indistintamente online e offline, altrimenti siamo conoscenti e collegamenti: amici è una parola grossa, lo dico sempre