Svolgimento:
nel 2015 ho scritto (solo) 17 post sul blog – di questi 5 li ho pubblicati di lunedì – e i più letti di quest’anno li ho scritti nel 2012.
Se ve li siete persi e volete recuperare:
- 50 sfumature, la trama per sentito dire
- Come trovare marito dopo i 35 anni
- La pace nel mondo
- Las Vegas per principianti
- Come fa a fare tutto Chiara.
Cos’ho imparato?
Dunque, Jetpack regala ogni anno un annual report ai blog che l’hanno installato. Sì, non c’è nulla che non sappiate già, certo, guardando i dati più o meno spesso in base all’esigenza e alla curiosità di ognuno, ma tutto insieme e presentato bene con l’infografica fa un certo effetto.
Il suggerimento che ne esce è che dovrei provare a scrivere di nuovo sugli stessi argomenti: dovrei avere un blog di costume o più personale. Un blog rosa.
Stamattina leggevo la newsletter di Dietnam (non siete iscritti? fatelo!) ero in treno e avevo le lacrime dalle risate. Di cosa parlava? Dei fatti suoi. Come dei miei.
E di cosa parla la newsletter di Simone Tolomelli (vale l’invito fatto prima)? Dei fatti suoi. Come dei miei. O dei vostri.
Che poi avere una newsletter oggi è come avere un blog nel 2003.
E io ora, proprio adesso, ho deciso che sul blog nel 2016 vi racconto un po’ di fatti miei. Come facevo nel 2003.
E forse poi riprendo anche a mandarvi la mia newsletter.
SULLO STESSO ARGOMENTO (FORSE):
Tagged: blog
Perché dovrei smettere di avere un blog? (vale per #2015riassunti e pure per #whyIblog) https://t.co/VHJzya4pPX
#buonipropositi2016 [x la serie il pop è il nuovo top] ricordarsi che più pop di @domitilla c’è solo Andy Warhol https://t.co/gNnI2bTVKc
Avere una newsletter oggi è come avere una newsletter nel 1998. Essere indietro per far finta di essere avanti.
via @domitilla * PERCHÉ DOVREI SMETTERE DI AVERE UN BLOG https://t.co/pzeepchjlw
via @domitilla * PERCHÉ DOVREI SMETTERE DI AVERE UN BLOG https://t.co/07kLxOtEOY
Perché dovrei smettere di avere un blog? https://t.co/gEz4a31flA via @domitilla
Io sto arrivando alla conclusione che uno deve scrivere dove è più comodo farlo … Se ti piace aprire una sessione del browser diversa da quella dove stai lavorando segui questo istinto.
Se ti trovi bene a lavorare nel client email continua a farlo … su Posterous scrivevo email verso il sistema che le pubblicava sullo spazio.
Di lavoro faccio altro, e quindi non devo monetizzare per vivere tutto quello che scrivo … non ho bisogno di misurare se la newsletter ha un ROI più alto di un post su Facebook News.
Non me ne frega niente se lo stesso post messo su Medium fa quattro volte le visite del post messo sul mio blog.
Pubblico sul mio dominio, che pago io, usando i colori che piacciono a me, e dando la possibilità a chi mi vuole leggere di farlo dove vuole (grazie all’RSS) … Pensare di realizzare una newsletter significa anche pensare a come ci si impone “a forza” nel flusso di email di chi mi legge. Sparandogli addosso colori sgargianti (o tristi) font che possono urtare la sua sensibilità o rendergli faticosa la lettura … oppure (se mi legge con Mutt) dargli un prodotto tutto sballato.
W il sito web (per me).