– Presentano un libro, ci vai te?
– Sì, certo, che libro è?
– Un volume fotografico, una cosa storica.
– Dove lo presentano?
– Alla biblioteca della Camera.
Vado alla Camera. Ho il tesserino da giornalista, ai tempi pubblicista. Giovane, giovanissima. La presentazione non è lì, ma mi dicono di andare in piazza Colonna, arrivo a palazzo Chigi.
Dico di essere lì per la conferenza, mi chiedono il tesserino, mi fanno entrare.
– In fondo a sinistra, primo piano.
Un omone parla col walkie-talkie. Dice che sto salendo.
A questo punto salgo. Che, metto in dubbio io che la biblioteca della Camera non si trovi lì?
Salgo. C’è tanta gente. C’è un televisore per permettere a tutti di seguire la presentazione.
C’è Berlusconi. Berlusconi?
Bella grossa questa presentazione del libro. Mica me la aspettavo così.
Realizzo di essere nel posto sbagliato dopo qualche minuto. Mi giro, dico tra me e me che devo andare.
Mi si avvicina un omone incredulo.
– Deve andarsene? Come deve andarsene?
– Sì, ho sbagliato, non dovevo venire a questa conferenza. Ho sbagliato conferenza.
– Come ha sbagliato e dove doveva andare?
– Alla presentazione di un libro.
Non lo convinco facilmente, ma si arrende e parla col walkie-talkie. Dice che sto scendendo. Voglio fare le scale. No, le scale no.
– Deve prendere l’ascensore.
Prendo l’ascensore. Quando si apre mi aspetta un altro omone. Mi accompagna all’ingresso. Mi restituiscono il tesserino da pubblicista. Io rido.
– Perché ride?
Ora mi arrestano!
I fatti fin qui esposti accadevano ai tempi della seconda legislatura di Berlusconi, quindi tra il 2001 e il 2005. Nel 2001 avevo 27 anni, non ero giovanissima e no a quei tempi non ero bionda.
Una cosa così è anche un po’ rischiosa da confessare, ma m’è tornata in mente ascoltando l’audio della rissa in via dell’Umiltà (dal video sul corriere).
[photo: #memegasparussa]