* DELL’IMPORTANZA DI ESSERE RICONOSCIBILI ::

Ogni volta che cambio la fotoprofilo lo faccio perché mi riconosco (e non mi riconosco più in quella da cambiare).

Quando racconto del perché è importante avere una fotoprofilo che ci rappresenta, parlo di una cosa che mi è successa qualche anno fa: avevo organizzato un evento per la Milano Fashion Week, tra gli appuntamenti in calendario c’erano un paio di presentazioni di libri. Prima dell’orario d’inizio di uno di questi appuntamenti arriva una signora a chiedermi se una mia collega fosse già arrivata. Ero lì che controllavo che tutto fosse in ordine: c’erano copie del libro ovunque e, sulla quarta di copertina, la foto dell’autrice.

Le dissi di no, di aspettarla ché sarebbe arrivata a breve.
Quando arrivò la mia collega che si occupava dell’ufficio stampa, fece accomodare la signora che la stava aspettando sulla poltrona rivolta alla platea. Era l’autrice, la stessa della foto sul libro. Solo 20 anni più vecchia. bella lo stesso, ma irriconoscibile.

Non vorrei mai succedesse anche a me.

Nel 2011, al Romagna Camp ho fatto un’ignite: 20 slide in 5 minuti (archiviate pure in un’esperienza bellissima che non farò mai più) in cui raccontavo di essere come Monica Bellucci, riconoscibile.

La foto che andrà nell’aletta del libro l’ha scattata Milo Sciaky.
milo sciaky

E a truccarmi ci ha pensato Melly Sorace.

Sarà perché so di essere abbastanza fotogenica, mai prima d’ora m’ero preoccupata così tanto per una foto. Questa volta, però, non volevo solo riconoscermi: vorrei che mi riconoscessero i lettori del libro (che uscirà a febbraio).

Qui allora è dove ringrazio Anna Turcato per la pazienza di guardare un pasticcio di foto via whatsapp di me che svuoto l’armadio alla ricerca di qualcosa da mettere (per farne vedere poi pochi centimetri nel primo piano che ha scattato Milo) e pure dove ringrazio per il mio nuovo amuleto: una cosa fatta apposta per me, un gioiello che viene dalla bottega artigiana di Marisa Convento, a Venezia in calle della Marandola, un corallo di conterie, perline in vetro di Murano dei primi del ‘900, e perle di fiume infilate a mano dalle impiraresse veneziane. Grazie Marisa, credo che non me lo toglierò mai più. Quindi, ecco, se non mi riconoscete dalla foto sono quella con gli orecchini e la collana di corallo di Murano.

Note: questo post l’avrei intitolato * LA MIA FACCIA PRESTO NELLE MIGLIORI LIBRERIE :: ma è parso troppo anche a me.

 

 

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