La prima risposta, sì, è perché ho pagato. È vero.
Poi, però, prima di scrivere il mio secondo post sul Financial Times ho pensato allo sforzo che mi ci è voluto per tornare a studiare. E, adesso, a preparare l’ultimo esame del primo anno di MBA.
Quando andavo a scuola con l’arrivo dell’estate il mio primo pensiero era di che colore avrei scelto il mio prossimo bikini.
Quest’anno ho pagato per trascorrere parte della mia estate a studiare. Che cosa è cambiato? Studiare è una necessità, mentre io sto cercando di soddisfare un desiderio diverso: imparare.
E le tante cose che imparo ogni giorno per lavoro e non, leggendo anche tanto, non sono sufficienti a soddisfarlo.
Il lifelong learning dovrebbe essere un obiettivo per tutti: stiamo vivendo nella società della conoscenza e se vogliamo capire le cose che cambiano abbiamo prima bisogno di imparare, di acquisire strumenti di analisi utili a capire cosa cambia e come. E per farlo è necessario preservare la capacità di imparare.
La parte più difficile di quello che in Bocconi chiamano il back to school è proprio riprendere l’abitudine quotidiana allo studio. Per questo dico che l’opzione migliore sarebbe quella di non smettere mai di studiare.
È possibile, dopo esserci fermati per anni, ripartire con il massimo impegno? Non lo so, allora ho chiesto ad alcuni dei miei compagni di classe: qualcuno ha ripreso gli studi dopo una pausa di 10 anni, altri anche 20, ma tutti noi abbiamo una forte motivazione e il lavoro di squadra è fondamentale anche per darsi la spinta l’uno con gli altri.
Quando sono stanca mi fermo a pensare a quello che fanno gli altri: Chiara ha avuto un bambino durante i primi mesi dell’MBA (non mi dite mai, mai più che la maternità è un ostacolo), Riccardo ha cambiato lavoro pochi mesi fa e tanti dei miei compagni di classe fanno i pendolari dalla Svizzera, da Torino, da città diverse della Lombardia, per seguire le lezioni.
È difficile, ma credo che continuando a studiare durante l’estate sarà meno dura a settembre, per il secondo (e ultimo) anno di master. O almeno spero.
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è estate: perché continuo a studiare? http://t.co/ZNdWRJcQbb io che racconto dell’#embas14 sul @FT (e che lo traduco in italiano qua)
Del perchè seguo @domitilla (e del come i i sacrifici spesso portino a qualcosa di bello) http://t.co/3foLXnOMAW
quant’è dura tornare a studiare dopo anni? #embas14 http://t.co/FHvCNZDgdf via @domitilla
Sei uno stimolo, Domitilla. Io da un po’ mi dico che dovrei ritornare all’università, che ho mollato anni fa per iniziare a lavorare. Magari cambiando indirizzo di studi… magari questo settembre sarà la volta buona
@domitilla e il ritorno sui libri dopo anni. Dopotutto il motto di @pearsonplc e @FT è #alwayslearning ! #embas14 http://t.co/k9NZ8J8YO4
Io non vedevo l’ora che arrivasse l’estate per buttarmi sui romanzi sotto il sole.
E’ vero. Bisognerebbe abituarsi a studiare sempre. Aiuta anche a motivarsi. Lo dice una che si trova in una fase di stallo tremendo. Rivoglio la verve degli anni del master (non MBA).
… come capisco la situazione: anch’io ho ripreso a studiare più per scelta che per esigenza lavorativa. Durante l’anno scolastico faccio il maestro e durante le vacanze lo studente. Come me conoscono molte altre persone. Il mio lavoro mi dà tanto, tantissimo (così come mi prende tanto, tantissimo), ma non smetto mai di aggiornarmi con corsi e altre occasioni (oltre all’autoaggiornamento con letture e approfondimenti online). Non molliamo (e lo dico in primis a me, che non sono proprio quello che si dice “un buon esempio” per costanza).
Per tutti quelli che…con un diploma, ma anche con la laurea pensano che la fatica sia finita http://t.co/ZJo0bSmPzD
Mi tiri su Tu lavori e studi.. io son qua a scrivere la tesi e mi lamento. Meglio piuttosto che mi dia una mossa!
Oggi faccio domanda per immatricolarmi alla magistrale. Trovare questo è stato proprio bello (grazie, @domitilla!): http://t.co/iytdWLQ4tH
[…] di crescita? Ti sei chiesto perché? Magari non ti aggiorni abbastanza, quindi studia – come spiega Domitilla qui. O sii propositivo: ci si aspetta sempre, da dipendente, che sia l’azienda a doversi […]
[…] sei chiesto perché? Magari non ti aggiorni abbastanza, quindi studia – come spiega Domitilla qui. O sii propositivo: ci si aspetta sempre, da dipendente, che sia l’azienda a doversi […]