Quante volte avete cercato un albergo o un ristorante e, prima ancora del sito, avete trovato i commenti su Trip Advisor?
A me è capitato. È capitato a pranzo fuori, a Gaeta.
Da Masaniello, storico e famosissimo ristorante dove volevamo pranzare, alle 12.30 (con bambina) ci hanno chiesto di aspettare… fuori.
Loro non erano pronti, ma i tavoli sì. Non m’è piaciuto come benvenuto e siamo andati via. Passeggiando abbiamo trovato il Narì.
Ma, non sarà troppo turistico?
Gugolo. Qualche recensione brutta, qualcuna bella, altre bruttissime.
Noi, per la cronaca, ci siamo trovati bene e abbiamo mangiato benissimo.
E se le recensioni brutte e approssimative che avevo letto le avesse lasciate il ristorante di fronte? M’era venuto il dubbio.
A volte succede.
E, come succede che gli stessi gestori si autoincensino lasciando commenti fin troppo positivi, così vanno in giro a lasciarne di negativi agli altri.
Facile, con un po’ di attenzione, capirlo.
E allora perché non lo capiscono community manager e agenzie che continuano a vendere commenti falsi chiamandoli seeding?
A proposito di fake, oggi fa notizia:
- Palazzochigi: fake, furto di identità o impersonificazione?
- Attention! Twitter ment! @palazzochigi e l’analfabetismo digitale
- Alcune cose che ho imparato da un fake
[la foto è di Andi]
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