Quale futuro per l’editoria? Davvero abbiamo tra le mani le ultime copie de La Repubblica, Il Corriere della Sera… davvero è vicina la stampa dell’ultima copia del New York Times? Io credo nel futuro dei giornali (e delle notizie), un po’ meno alla teoria che a salvare l’editoria italiana saranno le versioni per iPad.
Penso che, ancora per un po’, un mercato che rappresenta lo 0,33% della popolazione italiana (60.221.211 abitanti nel 2009, per una stima di 200mila iPad venduti a fine 2010*) non riuscirà a compiere il miracolo.
Confido molto di più nell’integrazione tra carta e Rete. Piace a chi usa Internet, piace a chi compra la pubblicità, piace a chi legge il giornale di carta e lo cerca anche online. Immagino però che alle riunioni di redazione, presto e ovunque, parteciperanno un esperto di Seo e un community (o social media) manager. Magari, subito dopo, queste figure non saranno più necessarie perché chi crea i contenuti avrà imparato a far da sé.
È un futuro prossimo, non tanto lontano.
Nel 1998 ho comprato l’iMac, l’anno successivo l’iBook. L’iMac aveva 64 Mb di Ram, oggi chiavette usb di memoria ne hanno fino a 16 Gb.
Nel mondo dell’editoria funziona tutto un po’ più lentamente, ma in un mondo in cui nel giro di 5 anni la memoria di un pc ce l’ha una pen drive, presto qualcosa dovrà pur cambiare, no?
Per saperne di più su *quanti iPad si suppone siano stati venduti in Italia:
- secondo 01.net 70mila, a settembre 2010
- 125mila secondo HdBlog
- 300mila per Webeing.net
- una stima di 200mila, per fine 2010, per Pc Professionale
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È lì il problema, c’ho pensato spesso anche io, ma mi rendo conto che oggi come oggi solo la storia decreterà il vincitore: dato che il mondo va così veloce come dici, il che è vero, il rischio per chi non si adegua abbastanza in fretta è quello di perdersi, non morire, ma essere semplicemente dimenticato…
Il vero problema, a mio parere, è che la carta stampata non vuole capire che “deve cambiare” per sopravvivere. Finchè la versione di un giornale online continuerà ad essere la trasposizione del cartaceo, finchè si continuerà a vedere i nuovi mezzi come “nemici” che rubano lettori, ecco, non si farà che perdere colpi.
Solo accettando il nuovo, cercando di capirlo e scoprirne le potenzialità, si potrà sfruttarlo e crescere. Insieme però.
Ma vedo in giro ancora tanti giornalisti del cartaceo che non accettano il web… lo ritengono inferiore.
Chi vivrà, vedrà. 😀