Il bollitore aveva fischiato, Sem* aveva preparato una tazza di tè, di quello buono, verde con le rose dell’arte di offrire il thé (che a seguire scriveremo té e basta ma che questi del negozio ci tengono che sia scritto così).
Una cosa buona di Milano è che alcuni figli di papà, che potrebbero tranquillamente lavorare nell’azienda di famiglia decidono, alla morte dei genitori -o forse dopo averli mandati in pensione- di convertire la vecchia e avviata impresa nella… realizzazione dei loro sogni.
Tale Francesca Natali ha sempre avuto la passione del tè, è stata in lungo e in largo in Giappone come in Cina, ha conquistato con le foglie esiccate che portava al posto dei souvenir le credenze di amici e parenti fino ad aprire un negozio, scrivere libri e organizzare curiosi happy hour per le signore della moda.
[Per la cronaca: Sem* sarebbe pure tornata a postare ma pare che splinder abbia deciso di diventare mac-ostile!]
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