>> INSIDE n.1: IL FANTASTICO MONDO DI SEMERSSUAQ ::
Ovvero: questa settimana entriamo in una delle case più colorate di Roma: la casacolorgamberettobollito
La prossima settimana Casagiuconda.
Prima di tutto le regole:
si entra senza scarpe,
ci si lava le mani,
non si beve a tracanno dalla bottiglia di acquapanna, e altre cose interessanti.
Poi il dogma:
il letto è sacro.
Benvenuti nella casacolorgamberettobollito, ovvero nel fantastico mondo dove Semerssuaq solitamente si rifugia.
A Semerssuaq piace starsene sola soletta a casa, non perché poco socievole quanto per il fatto di non dover star lì a spiegare questosifa questononsifa ad amici e conoscenti.
Meglio saperlo prima: guai a spostare libri e cose varie. La polvere lascia il segno. Poi bisognerebbe spolverare. Guai sbriciolare. Poi Semerssuaq si vedrebbe costretta a passare l’aspirapolvere. Guai a gridare troppo quando si risponde al telefono.
Semerssuaq ha una sorta di pudore della propria solitudine e ama pensare che i vicini continuino a immaginarla poeticamente abbandonata da tutti.
A Semerssuaq, ciononostante piace ricevere visite. E per questo è attrezzatissima.
Nella casacolorgamberettobollito ci sono: tazze per lo yogurt e i cereali, 19 mug, 2 servizi di tazzine da caffé (anche se a Semerssuaq non piace prepararle il caffé con la macchinetta), 2 o più servizi di bicchieri e altri spaiati (compresi i tre di vetro blu comprati da Tad da Giuconda e un pacco ancora incartato di bicchieri presi con i punti del GS sotto casa), 2 teglie per i tortini con la pastasfogliabuitoni (la specialità della casa), 3 bicchieri a calice (spaiati), piatti e coccumelle varie, 12 cucchiai, 12 forchette, tanti cucchiaini e qualche coltello in meno (chissà perché i coltelli si perdono sempre). All’appello per l’inventario manca una zuppiera. Bianca con le strisioline blu i cui cocci sono ancora sul pavimento della cucina dopo l’aggressione di venerdì. Per cause non ancora chiarite la zuppiera si è avventata contro la testa di Semerssuaq rompendosi e ferendola a una spalla. Nulla di grave (ecco a cosa servono le corna).
Nella casacolorgamberettobollito c’è molto disordine, ben nascosto. Soprattutto nel bagno. Una pila di giornali e riviste: GQ di marzo, di maggio, di aprile, di luglio, di settembe, due numeri di Capital, Donna di settembre con la madonna in copertina e quello di ottobre con Lily of the Valley (che poi è un uomo ed è per questo che è il mio eroe preferito nel numero di Donna dedicato agli eroi), Marieclaire di ottobre dell’anno scorso, Venerdì vari, qualche pagina di quotidiani diversi e Io donna sparsi e spaginati. Altezza uno sgabello o poco più.
Litri e litri di crema alla vaniglia, smalti per le unghie, e barattoli di gel.
Gli asciugamani sono blu o viola. Tintefaidate.
Il lavandino della cucina è, al solito, pieno di piatti sporchi di una settimana.
La scrivania cosparsa di post-it e lunghelistedicosedafare. Nella casacolorgamberettobollito, le pastarelle sono ben accette (meglio se prese da La Bella Napoli a corso vittorio dove piuttosto che incartare il vasoietto con la carta colorata insopportabilmente di rosa, da perfetto emigrante anni ’80, ha uno zoccoletto di cavallo portafortuna che adesso, ritagliato, è piccicato dietro la porta, sullo specchio che copre lo spioncino). All’ingresso il nano da guardia (niente a che vedere con il cactus, molto più aggressivo). La tv non ha l’antenna e in questa casa manca ancora qualcosa di fondamentale che potrebbe aggiungersi alla wish list (cfr colonna di sinistra).
Il completino da supereroe si è un po’ consumato. Semerrssuaq ha difficoltà a fare i salti e prendere il volo.
Per questo un po’ si deprime.