Per un po’ ho smesso di leggere, anche in estate. Ho letto sempre tanto e poi basta, di colpo.
Un giorno parlandone con un amico mi ha detto che non era vero che leggevo di meno, non leggevo più allo stesso modo. Leggevo tante cose. Ho letto tanti libri professionali. Poi a 40 anni sono tornata a studiare e non ho più avuto voglia (o tempo) di leggere altro.
Il diritto di non finire il libro
Tra i diritti imprescrittibili del lettore elencati da Daniel Pennac in Come un romanzo, questo è il mio preferito.
Il mio MBA è finito l’anno scorso e io ho ripreso a leggere. E a fare pile di libri che non sempre leggo. Come facevo anche prima di questa pausa.
- Ho rinunciato a finire S. La nave di Teseo di V. M. Straka che poi in verità è di Doug Dorst e J.J. Abrams. Magari poi ci torno su.
fate come se fosse la pila di libri sul comodino, solo che io non leggo a letto pic.twitter.com/X2WuvMranH
— Domitilla Ferrari (@domitilla) May 7, 2016
- Numero zero, di Umberto Eco, anche ho iniziato a leggerlo e l’ho mollato lì. Lo avevo comprato dopo aver sentito Eco parlarne a Che tempo che fa (e allora è vero che Fazio fa vendere libri).
- Invece, dopo aver finito La vita perfetta, di Renée Knight l’ho abbandonato per davvero nel bar della stazione centrale di Napoli: un thriller che parte lento, incuriosisce e poi tira mazzate. Non volevo riportarlo a casa. Non ho fatto in tempo a scriverci nulla augurando buona lettura a chi lo avesse trovato, ma ci ho rimesso su la fascetta che diceva:
E se questo thriller parlasse proprio di te?
- L’anno scorso ho letto La ragazza del treno, di Paula Hawkins – entrambi opere prime scoperte dallo stesso editore inglese – e mi aveva appassionato di meno. Ma visto il successo forse sbaglio io.
Tutti i libri parlano di me, e di te
- In spiaggia ho letto L’amore è eterno finché non risponde, di Ester Viola e mi sono divertita molto.
Come dice Francesco Costa:
ognuno ci rivedrà qualcosa che conosce.
Secondo me dovrebbe essere obbligatorio per chi studia Giurisprudenza (e pure Medicina). E per tutti quelli che (ri)conoscono Napoli. Che sia poi un romanzo da femmine è tutto da discutere.
a quanto pare ero l'unica a non aver ancora iniziato a leggere il libro di @esterviola_ pic.twitter.com/hH3l5utAdn
— Domitilla Ferrari (@domitilla) July 17, 2016
- Un altro libro divertente (e in cui mi sono riconosciuta) è L’amore è un difetto meraviglioso (The Rosie Project), di Graeme Simsion. Forse il libro più divertente che io abbia mai letto.
La gente che conosco grazie a Internet scrive libri.
Ha ragione Barbara Sgarzi:
se dite che i social network sono pieni di stupidaggini, state seguendo le persone sbagliate.
- Io grazie alla rete della Rete ho conosciuto Valentina Stella che scrive bene sempre di qualunque cosa. Ma sempre sempre. Anche di cose che quando cresci capisci meglio. Come Il resto è ossigeno.
Non si può aprire un libro senza imparare qualcosa
- Il potere emotivo dei gesti di Amy Cuddyha fatto parte della mia formazione post MBA. Se non conoscete Amy Cuddy questa è l’occasione giusta.
- Poi ho letto Giuseppino, di Joe Bastianich e Sara Porro e lo sto rileggendo con quella piccola che grazie a Masterchef è una grande fan di Bastianich.
Giuseppino insegna a riconoscere e valorizzare le differenze. Insegna a essere determinati. E parla di quando a emigrare, con i bambini, erano gli italiani. Non tante generazioni fa.
Potete leggerlo ai bambini o leggerlo per diventare professionisti migliori.
- Di emigrazione europea parla anche Middlesex di Jeffrey Eugenides. Credevo di averlo comprato di carta anni fa, invece no anche perché altrimenti mi sarei resa conto di aver iniziato a leggere un libro di 600 pagine. Finite in fretta, a letto sull’iPad.
È vero: avevo detto di non leggere a letto. Non è vero: a letto non leggo su carta.
Cosa non ho sul comodino
Ora che il tempo dell’estate è quasi finito mi restano da leggere ancora un po’ di cose:
- Non guardare nell’abisso, di Massimo Polidoro
- Costruire il domani, istruzioni per un futuro immateriale, di Stefano Quintarelli
- Non con i miei soldi! Sussidiario per un’educazione critica alla finanza
- Mi chiamo Lucy Barton, di Elizabeth Strout
- Ansia la mia migliore amica, di Giacomo Bevilacqua.
- E a letto: Purity, di Jonathan Franzen.
Extra:
- la lista di Francesco Costa
- e un’altra lista (lunga) che vi la segnalo perché sono di parte
Vuoi fare carriera? Ecco 100 libri da leggere assolutamente (non poteva mancare @domitilla) https://t.co/fPNQKRKk9J via @Cosmopolitan_it
— Sperling & Kupfer (@Sperling_Kupfer) July 11, 2016