Me lo ha chiesto Massimo Russo, durante la presentazione di Due gradi e mezzo di separazione, ospitata dalla Social Media Week.
Me lo ha chiesto perché devo essergli parsa troppo buona (o buonista). E, invece, sono molto selettiva, quasi snob. Ma so cosa si può fare vivendo come vivo. Apprezzando gli altri perché hanno buone idee, non perché hanno un ruolo o una posizione interessanti.
Sono convinta che tutti abbiamo una sola vita, allora dev’essere strano leggere che non faccio distinzioni tra vita online e vita offline, ma che dedico il libro a mio fratello che mi racconta il paese reale, perché questa è un’altra domanda ricorrente: perché il paese reale? Perché so di vivere in una bolla fortunata.
Sono cresciuta in un capitolo di Gomorra. Me lo sentirete ripetere spesso perché è così che rispondo quando qualcuno mi chiede da dove vengo.
Se sei tra quelle 4 persone su 100 che hanno comprato il libro di Saviano vai a cercare lì.
So di essere stata fortunata, ma so anche di averci messo del mio: ho studiato e continuo a farlo, dedicando agli altri il tempo che gli altri – anche se senza saperlo – mi dedicano.
Quindi grazie per avermi dedicato il vostro tempo e per continuare a farlo.
Questa è la registrazione della bellissima chiacchierata con Giovanni Boccia Artieri e Massimo Russo, nella Social Media Week. Ero molto emozionata, siate buoni.
Poi, io sono ancora in tour, se vi va… ci vediamo in giro.
SULLO STESSO ARGOMENTO (FORSE):
Tagged: #duegradiemezzo, extras
Ma tu ci sei o ci fai? ovvero: io, cresciuta in un capitolo di Gomorra, ho deciso di essere ciò che sono (lacrime) http://t.co/EOCgcd4BDg
“noi siamo delle persone pubbliche, perchè siamo in rete” @domitilla
http://t.co/aBDe52MAIE
Wow! http://t.co/UwGai1UDB4
#diecianni fa ho capito cose che non sapevo del posto in cui sono cresciuta: un capitolo di Gomorra come dico spesso https://t.co/JuE3ez82xa