Vivo a Milano da 7 anni.
Mi sono trasferita, da Roma, nel 2004. Per amore. Per la città mi piaceva di più Roma.
Quello che so di Milano l’ho imparato in 4 anni di cronaca a Il Giorno.
Seguivo la cronaca locale. Quarto Oggiaro, la Comasina, via Rubattino li associo al parco davanti alle case popolari, ai tetti in amianto, ai problemi mai risolti dell’arredamento urbano di alcuni parchi dove i bambini non vanno a giocare.
Per Il Giorno non andavo solo in giro: conoscevo gente. Parlavo con le associazioni dei commercianti, con i residenti (pochi) di piazza del Duomo e quelli (tanti) della periferia.
Quello che so di Milano è che è un posto triste dove la gente si sente sola.
L’ho imparato sentendomi sola. Io in una città in cui non conoscevo nessuno. E a volte ho paura a Milano. Mi è successo una sera scendendo a Maciachini alle 10, in inverno, quando è già buio da un po’ e pochi giorni fa sulla 92, che è comoda ché passa davanti casa.
A Roma, ma anche a Napoli, non ho mai avuto paura. La gente lì sta fuori casa più a lungo, più volentieri, ma io la capisco la gente di Milano: ti svegli, corri al lavoro, corri a casa, passi le ore sui mezzi pubblici per attraversare la città che in bicicletta ci mettevi meno.
Poi c’è la gente protesta per i tavolini dei bar all’aperto e a me manca piazza Campo de’ Fiori. E mi manca anche fare la cronaca locale, perché il cambiamento adesso che non lo devo raccontare io, lo leggo meno e magari mi sfugge un po’.
Quindi, ditemi: sta cambiando Milano?
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Ecco, già ogni volta che prendo il treno e vado a Milano per lavoro iniziano a rotearmi all’idea che prima o poi magari dovrà abitarci (visto che è “tutto a Milano” nell’IT).
Ora leggo il titolo del tuo post, inizio a leggere speranzoso di trovare qualcosa che dica che il mio senso di ragno si sta sbagliando e invece …
Ciao
PierG
Si’ su tanti fronti ad iniziare da una corretta valutazione della presenza delle donne nelle istituzioni comunali
http://blog.leiweb.it/marinaterragni/2011/10/05/grazie-sindaco-pisapia/
Olmo
Poi mi spiegate la correlazione fra “come i milanesi vivono Milano” e le donne nella giunta Pisapia.
Milano non è cambiata, per ora: è uguale. Una città fatta da persone che non hanno tempo o voglia di vivere la comunità.