Nell’universo parallelo tutti sono sereni e bevono acquasenzabollicine a temperatura ambiente. Nell’universoparallelo non fa mai troppo caldo né troppo freddo e, in inverno, cade la neve.
Nell’universo parallelo tutti hanno:
- due orecchie
- più di un colore preferito
- poca memoria (soprattutto per le cose brutte, che aiuta)
- desiderato, almeno una volta nella vita, avere un paio di scarpette rosse
- amici lontani
- tante storie d’amore fallite alle spalle
- le formiche in giro per i fornelli della cucina
- un amico sconosciuto
- un amico sconosciuto al supermercato, dietro lo scaffale dello zucchero di canna.
Anzi, lo scaffale dello zucchero di canna, nel supermercato dell’universoparallelo, è un posto pieno di foglietti di carta colorata su cui copiare gli appunti e soprattutto è un posto in cui si fanno tanti incontri interessanti. E’ un posto frequentato da gente che legge libri, giornali spillati e riviste di moda, che non veste Paul Smith ma non confonde il Murakami della Ragazza dello Sputnik, con il Murakami che disegna le borse per Vuitton. E soprattutto che non compra lo zucchero di canna in zollette. Perché la zolletta è un metodo di controllo coercitivo del sano desiderio di approsimazione.
– Quanto zucchero?
– Più o meno un cucchiaino.
Qualunque siano le dimensioni di mug & spoon. Perché circa 7gr. di zucchero, granello più granello meno, sono più utili di mezza zolletta.
E come te la taglio a metà una zolletta? Con forchetta e coltello? Ma se io pure la frutta me la mangio a morsi?!
[Si ringraziano gli altri tonni, spiriti e demoni minori, i bambini del coro, i soldati, gli spettatori, i tecnici del palco, gli abitanti dell’Isola, l’università delle streghe, i cani di Velàzquez, il pesciaccio, il cybergatto Filex, l’isola di Hakalamalakaneheilemeneilani, altri tre elefanti e Adieu. Stefano Benni, Spiriti]