Ho appena cercato Motegi su Google Maps: per seguire il Gran Premio del Giappone.
Parto da qui.
Due settimane fa sono stata ospite di Tim, sponsor del Team Ducati, nel paddock del Gran Premio de Aragón della MotoGP, ed è così che ho scoperto che le cose da non fare non sono tante per chi, come me, di moto capisce poco, di gare meno, ma che saperle è meglio.
Mi ci sono sono voluti 3 giorni perché mi passasse il male alle orecchie. E sì che al media center c’era il distributore automatico di tappi di gomma.
Perché non li hai presi, vi chiederete? Io li ho presi, li ho messi, non li ho messi bene, probabilmente, allora li ho tolti. E mentre ero lì, attaccata alla pista mi chiedevo: a cosa servono i tappi, perché li mettono tutti?
Ecco perché. Perché lì per lì non te ne accorgi e il rumore dei motori è emozionante.
Ho iniziato male, in effetti, appena arrivata alle prove mi sono resa conto che mi mancavano le basi: non ero in grado di distinguere Rossi da Hayden e no, non ditemi della nota di colore giallo che avrei dovuto notare a 200 e passa chilometri orari, sì, adesso lo so.
Per fortuna esiste una cosa chiamata fan club. I fan mi salvano spesso, quelli degli altri, dico, non i miei.
Era il 2007 e c’era il concerto di Robbie Williams a San Siro. Di canzoni non ne sapevo una, chi fosse la sua spalla sul palco non ne avevo idea. Dovevo scrivere un articolo per un noto quotidiano milanese, ma lo avrei dovuto dettare al telefono prima della fine, per la seconda edizione.
Per fortuna c’erano le sue fan, quelle che riescono a infilarsi ovunque, in tribuna stampa per esempio.
Al MotoGp è andata così: i colori delle moto, i numeri, i tempi, le scuderie, i piloti e le loro fidanzate. Non so da dove cominciare. Diciamo che non ne so nulla, ma è così che si fa, no? Tutti parliamo di cose che non sappiamo. Ahimè sempre troppo spesso.
Lì, ad Aragón ho incontrato Camilla Fratesi del Fan Club di Valentino. Camilla conosce tutti anzi, tutti conoscono lei.
Ecco, grazie Camilla per avermi detto che per ogni colore ci sono due piloti, ma che quello arancione che ho visto sfrecciare era Casey Stoner e quello in blu Jorge Lorenzo, che però – peccato – quando mi è passato davanti dopo le prove non ho riconosciuto, ma in moto sì, sono persino riuscita a fotografarlo, appollaiata a bordo pista come uno di quelli che ne sanno a pacchi, uno come Milagro che – per chi non lo sapesse – nel paddock è una celebrità e i piloti davanti al suo obiettivo non si tirano mai indietro.
Ho incontrato, fan, ombrelline, gente di ogni team, meccanici, cuochi, fidanzate. La più celebre? Lauren Vickers, compagna di Randy de Puniet del Team Pramac (che per me è stato per tutto il tempo quello che corre vestito di verde).
Ah, e se i piloti cambiano colore? È come quando una squadra di calcio usa la seconda maglia: mi arrendo!
…
L’articolo su è stato pubblicato il 30 settembre 2011 su Panorama