* 8 COSE CHE SONO SUCCESSE MENTRE ERI IN VACANZA ::

1. Il 24 agosto, non un giorno infrasettimanale di un mese qualsiasi, ma il penultimo lunedì di agosto, Facebook ha registrato il record di accessi: quel giorno lì un miliardo di persone in tutto il mondo ha passato del tempo su Facebook.

2. Al di là del record (magari la colpa è della noia di chi era in ufficio a fine agosto), Facebook è il social network più utilizzato al mondo (cfr. i dati del Pew Research Center, un centro di ricerca indipendente con sede a Washington DC) mentre LinkedIn pare essere in calo (anche se neppure tanto: è passato dal 28% di utenti nel 2014 all’attuale 25%).

3. E ancora: Facebook ha superato Google come fonte di traffico per gli editori.
No, non in Italia. (altro…)

* TO-DO LIST DI SETTEMBRE ::

Ho questa buona abitudine: fare to-do list che mi semplificano la vita.

Ho un quaderno apposta per questa cosa.
Quest’anno anche una pagina del calendario dedicata a me.
È il calendario 2015 di Augure e io… sono settembre. Guarda caso: il mese che considero l’inizio dell’anno. Il mese in cui faccio la lista dei buoni propositi.
Il calendario completo si scarica qua.

calendario settembre

L’anno scorso, nella to-do list di settembre avevo segnato: pap test e visita al seno.
Fatti entrambi, come pure chiamare il dentista e imparare a fare il seitan.

Quest’anno, invece, nella to-do list ci metto un po’ più di tempo libero visto che il 26 settembre c’è la graduation dell’MBA che mi ha tenuto occupata questi due anni.

Quindi, quest’anno voglio:

– andare a La Biennale di Venezia prima di novembre

– e trovare il tempo, la domenica, di andare all’Hangar Bicocca

– andare a pranzo a La Castagnola prima che inizi a far freddo così da poter fare una bella passeggiata (insieme a Valentina e Massimo)

– imparare a usare il licoli (che per chi non lo sapesse è una pasta madre liquida)

– ogni tanto ordinare una Sacher Torte

– e anche andare a Vienna che non ci sono mai stata

– andare al Teatro alla Scala, spesso (nel frattempo ho comprato i biglietti per Cenerentola e quelli per il Falstaff con lo sconto Scala aperta)

riprendere a far conversazione in inglese (EDIT: mi sono appena registrata su Fluentify)

andare dal dermatologo (sì questo era anche nella lista dell’anno scorso ma non l’ho fatto, ora sì)

– prenotare le analisi del sangue

– (…).

E continuare a tenermi aggiornata, ma per questo non serve una voce nella to-do list: intanto mi sono appena iscritta a un corso di Public Speaking della Washington University e il 10 settembre vado ad ascoltare Yves Morieux quello di questo TED sulle regole per semplificare un lavoro complesso.


Che te ne frega a te della mia to-do list? Magari ci sono cose d’interesse comune o magari ho dimenticato qualcosa che puoi suggerirmi.
Ho dimenticato sicuramente qualcosa… cosa c’è nella tua do-to list di settembre?

* COME ORGANIZZARE IL PROPRIO TEMPO ::

Intervista ai fondatori di Noisli: Sabine Staggl e Stefano Merlo.

Come poter usare Noisli al meglio?
Noisli è pensato per facilitare il lavoro e aumentare la produttività in un modo piacevole e rilassante. Può essere usato per lavorare, durante lo studio e la lettura o in viaggio. Lo scopo di Noisli è quello di bloccare i rumori esterni come il vocio di colleghi o compagni di studio, traffico etc., con dei suoni di fondo creando un ambiente familiare e piacevole che permetta di concentrarsi completamente sul proprio compito. Per questo motivo è consigliato usare Noisli con un paio di cuffie.
Noisli può essere utilizzato tramite computer accedendo al sito web o tramite Smartphone con l’applicazione iOS (che offre tutti i suoni offline).
Accedendo al sito si può scegliere tra le combinazioni predefinite random, productivity, relax o creare e combinare i suoni a proprio piacere. Creando un profilo si può:

  • salvare le proprie combinazioni,
  • usare il text editor (che ha lo scopo di far concentrare l’utente sul contenuto piuttosto che sulla formattazione del testo),
  • impostare il Timer per delle productivity sessions.

Il timer è ispirato alla Pomodoro Technique, facilitando la concentrazione sul compito che si sta eseguendo e prevenendo i cosiddetti burn out causati da compiti troppo lunghi e senza pause. Questa tecnica si basa sul fatto di lavorare e concentrarsi per brevi periodi di solito di 25 minuti. Dopo ogni sessione completata si deve fare una pausa di 5 minuti e dopo 3 sessioni è consigliato fare una pausa più lunga di 15/30 minuti. Lo scopo è ovviamente di concludere più sessioni di lavoro possibili.

Come vi è venuta in mente l’idea?
Entrambi stavamo lavorando da casa come designer. Il problema lavorando da casa è che non è semplice mantenere la motivazione e non sentirsi isolati. Io (Stefano) ero già a conoscenza dei benefici dei rumori di fondo (background noise), ma nessuna soluzione disponibile mi dava l’esperienza che cercavo. Per questo ho deciso di creare un mio background noise generator.
Il progetto ha da subito avuto un grande riscontro, sia dagli utenti che dalla stampa online, e questo, assieme a tutti i feedback ricevuti e al fatto di essersi dimostrato un servizio utile a molti, ci ha dato la possibilità di trasformarlo in una vera azienda e lavorarci full-time.
Che metodo usate per pianificare un lavoro?
Come per ogni lavoro o progetto, bisogna capirne innanzitutto il perché.
Senza sapere il perché, alla lunga si rischia di perdere di vista l’obbiettivo, non essere abbastanza motivati e di non riuscire a continuare nei momenti difficili.
Fatto questo serve definire il progetto/lavoro nel suo complesso e analizzare quali componenti comprende o richiede e cosa o chi sia necessario per completarlo. Una volta che si hanno tutti questi elementi bisogna affettare il progetto il più possibile in compiti più piccoli, e definire ogni compito iniziando con una azione. Ad esempio: “Leggere il libro X”, “Chiamare Y”, “Mandare una mail a Z”. I compiti devono essere ben definiti.
Se i compiti sono troppo vaghi non si saprà da dove partire e come agire. Dividendo il progetto in questo modo, oltre a procedere in modo più fluido, sarà anche poi molto più facile stabilire ed aggiustare i tempi in quanto si è in grado di fare piccoli test e quindi delle stime (ad esempio: quest’anno voglio leggere 48 libri. Questo significa che dovrei leggere almeno 4 libri al mese, e quindi 1 libro a settimana. Ogni libro ha in media X pagine, e questo significa leggere ogni giorno almeno Y pagine).
Un altro consiglio che possiamo dare è quello di cominciare prima con i compiti difficili quando si è ancora freschi e più concentrati.
Completati i compiti difficili, si avrà l’impressione di avere già concluso molto e si avrà la mente più leggera durante tutto il resto della giornata. Molto motivante è inoltre il gesto reale di cancellare un compito dalla To-Do list una volta completato.

 

Qual è la prima cosa da fare acceso il pc al mattino?
Non c’è un metodo universale: siamo convinti che ognuno debba provare e capire qual è il metodo migliore e che funziona meglio nel proprio caso.
Un consiglio utile che possiamo dare è di pianificare la giornata e la To-Do List già dalla sera prima quindi ancora prima di accendere il computer al mattino.
In questo modo ci si libera la testa, si riposa meglio, e si inizia la giornata con un piano ben preciso e quindi più determinati.
In generale è meglio strutturare la giornata e tutte le cose da fare prima ancora di accendere il computer. In questo modo sarà molto più semplice rimanere concentrati e non perdersi tra news o i vari Facebook o Twitter feed.
Aggiornarsi e leggere le news è una parte fondamentale per rimanere a contatto con il mondo, ma è meglio se fatto più tardi al mattino e dandoci un limite di tempo pianificato prima.

 

Che metodo usate per cancellare le mail inutili nell’inbox?
Un tip per l’inbox è quello di pianificare un tempo predefinito durante la giornata in cui si controlla l’email. Il quando o la frequenza dipende ovviamente dalle necessità del lavoro che si deve svolgere. Inoltre, mai controllare l’email quando non si è pronti per ricevere nuove informazioni.
Per gestire email inutili o l’inbox in generale ci sono vari metodi, come ad esempio il famoso Inbox Zero e diversi programmi molto utili per raggiungerlo, come ad esempio Mailbox di Dropbox.

* COME SI SCRIVE LA MAPPA DI UNA STORIA ::

Ogni storia ha un percorso. Questo è il riassunto dell’intervento alla COLAZIONE +1 di Tito Faraci.

foto di Francesco Marino
foto di Silvia Conti

Come si racconta una storia?

Tutti raccontiamo fatti, avvenimenti, ma ognuno di noi quando racconta una storia racconta solo una piccola parte di quello che è davvero successo. E tutti, qualunque sia il nostro lavoro, siamo costretti a raccontare qualcosa. E lasciamo a chi ci ascolta la ricostruzione di ciò che tralasciamo.
Raccontare vuol dire sfilare alcuni fatti dalla realtà e metterli in un ordine che scegliamo noi.
E i brand? Ai brand serve anche il coraggio di non raccontare delle cose: importante a volte non è interessante.
Ed ecco il riassunto del discorso di Tito Faraci, fatto da Monica Diari, di Sketchapensieri:

* QUANTO DURANO LE TUE RIUNIONI? ::

Ovvero: se in trenta secondi ci sta tutta una notizia perché a noi, per raccontare un’idea, serve molto di più?

«Il lavoro degli architetti è dominato da metri e centimetri, cubici o piani.
Quello degli ingegneri edili da questi, ma anche da masse e quindi quintali, tonnellate.
Un macellaio misura la vita in etti o, tuttalpiù, in chili.

I microgrammi o le misure di peso infinitesimali delle quali nemmeno conosciamo il nome avvolgeranno il mondo di un chimico.

Io misuro la vita in secondi. Ossia, non come la gente normale, per la quale 30” sono un modo di dire (a proposito, ricordate quando si diceva mezzo minuto?), una misura che equivale ad un tempo molto ravvicinato, ma indefinito. Per me 30” sono trenta secondi, misurabili uno ad uno, e so che in ciascuno di essi posso infilare una parola, forse più d’una, posso sfruttare quel secondo per una pausa che dia più peso e significato a quello che dirò dopo. Anche se un secondo di pausa è lunghissimo, quasi un’eternità.

Ma questo avviene quando sono da solo, quando ho un microfono davanti e nessun altro al telefono o di fronte a me nello studio di Radio24; non avviene quando sto moderando un convegno o firmando un contratto o partecipando ad una riunione. In tutti questi casi quei secondi non sembrano bastare mai, perché si perde il controllo. A un certo punto il pallino finisce in mano, seppure momentaneamente, ad altre persone e in quel momento vorresti avergli dato una qualche lezione su quanti sono trenta secondi.

Lezione: quanti sono trenta secondi?

Trenta secondi è l’unità di misura fondamentale del giornalista radiofonico: una breve, ossia un testo che racconti un fatto complesso e che contenga gli elementi per contestualizzarlo, è idealmente di 30”.

Ad un collega che deve scrivere una breve, quando chiede quanto debba essere lunga, si risponde generalmente 30”. Ovvio, ci possono essere brevi più lunghe o più corte, visto che abbiamo a che fare con una lingua complessa e difficile da gestire come l’Italiano, ma la media resta quella».

 
Questi sono gli appunti di Simone Spetia intervenuto alla COLAZIONE +1 di #duegradiemezzo per parlare di Time Management.
 
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