E non perché rimarranno imbottigliate nel traffico. Ma perché utilizzano quello spazio di tempo per fare networking davanti a un cappuccino e a una brioche. Tradotto: conoscere gente, ascoltare storie, imparare cose.
Stamattina l’ho fatto anch’io.
Alle 6.45 ero in auto, diretta al Nhow, dall’altro capo della città, per incontrare persone da cui mi separano meno di #duegradiemezzo, come recita il titolo del libro dell’inventrice di queste colazioni, Domitilla Ferrari.
Argomento del giorno: gestione del tempo. E questi sono i miei appunti.
#1 Il segreto per non sprecare il tempo è sempre lo stesso: andare alla sintesi.
In radio si dà una notizia completa in 30 secondi, dice Simone Spetia di Radio 24. Com’è che nelle riunioni e nelle email si impiega molto di più per dirsi molto meno? Eppure la capacità di sintesi, come dimostrano i bambini, è innata.
Per noi gente della radio, 30 secondi è l’unità di misura. Perché 30 secondi è il tempo di una breve, un pezzo è 1 minuto. @simonespetia
— Annalisa Monfreda (@A_Monfreda) 27 Aprile 2015
#2 Forse perché, e questa è la lezione 2, siamo abituati a riempire il tempo più che a usarlo.
Abbiamo interiorizzato una durata minima di meeting o giornate lavorative. E dilatiamo i nostri contenuti e le nostre attività finché non abbiamo occupato quel tempo e anche oltre, dice Gloria Bevilacqua di Studio Attivazione.
Quanto facciamo fatica ad accettare di stare nel silenzio…quanto ci sentiamo in dovere di ripetere gli stessi concetti. #timemanagement — Gloria Bevilacqua (@gloriabevil) 27 Aprile 2015
I concetti più importanti nelle riunioni sono nei primi dieci minuti: @visualsara li disegna in quel tempo #duegradiemezzo
— Mariachiara Montera (@Maricler) 27 Aprile 2015
#3 Prima di indire una riunione, bisognerebbe chiedersi: ho almeno 3 cose importanti da dire?
In caso contrario, desistere.
#4 La lunghezza dei meeting è direttamente proporzionale al tasso testosteronico contenuto nella stanza.
Insomma, ci si dilunga per ragioni poco funzionali agli obiettivi, dice Simone Spetia di Radio 24.
L’unità di misura del time management nelle riunioni ha a che fare con la misurazione della lunghezza del pene @simonespetia
— Annalisa Monfreda (@A_Monfreda) 27 Aprile 2015
#5 Avere una “vita-complicata” (e cioè occuparsi di figli, genitori anziani o semplicemente di una passione) non è un limite ma una risorsa.
Tanto che le donne, maestre del time management, sono ricercate nei team per riequilibrare la tendenza alla perdita di tempo.
Dal tempo agli obiettivi di vita: cosa ci spinge a ottimizzare il tempo? A @nhhotelsit atipiche domande del lunedì mattina #duegradiemezzo
— Mariachiara Montera (@Maricler) 27 Aprile 2015
#6 La possibilità di fermarsi in ufficio fino a tardi incentiva lo spreco di minuti.
Un imprenditore illuminato ha stabilito che le luci nella sua azienda si spengano alle 19.30. Ben fatto! (Anche il Pianeta ringrazia…).
Italia, quel paese dove se esci prima delle 19 vieni visto male. Usa, dove se lo fai pensano che lavori male #duegradiemezzo
— Mariachiara Montera (@Maricler) 27 Aprile 2015
#7 Altre due iniziative dall’alto che possono migliorare la gestione del tempo:
assegnare a ciascun dipendente un budget limitato di email da poter mandare ogni giorno. E togliere le sedie dalle sale riunioni: la scomodità ti ricorda che lì sei “in prestito”.
#8 Leggere le email ogni 4 giorni, come faccio io, non è un segnale di inefficienza.
Si chiama dieta a basso contenuto informativo, mi ha detto Enrico Lorenzi, di Studio Attivazione. E funziona perché – è dimostrato – le cose importanti verranno a cercarti e ti troveranno. Le altre, semplicemente potevi risparmiartele.