* TAXI… A MILANO ::

Non ho la patente. Non l’ho mai avuta.
Non l’ho proprio mai presa.

A 18 anni non m’interessava, a 19 vivevo a Roma e andavo in giro in motorino.

Quando mi son trasferita a Milano ho deciso di non vivere in provincia per continuare a essere socievole, all’occorrenza.

uberNon ho nessuna intenzione di prendere la patente e ho odiato quelli che quando ero incinta mi dicevano che non avrei potuto farne a meno per portare la bambina dal pediatra (ci vado con i mezzi), per fare la spesa (parlatemi d’altro) e quelli che « e se succede qualcosa?», ma cosa deve succedere che io non possa chiamare un taxi o un’ambulanza?

In casa abbiamo un’auto (a metano), che usiamo talmente poco che ad un certo punto avevamo persino pensato di vendere per liberarcene (tanto se proprio serve un’auto la puoi noleggiare).

Esco (poco) in bici e non ho mai usato il Radiobus e, quando esco la sera e faccio tardi che la metropolitana ha cessato il servizio, o che di prenderla non ho voglia, chiamo un taxi.
Di solito chiedo di pagare con carta di credito. Perché non ho mai contanti in tasca, o se ne ho son sempre pochi per pagare una corsa notturna.

Ecco, a Milano i taxi che accettano una corsa con carta di credito sono pochi. Pochissimi. Io lo so, ci ho provato un sacco di volte.

Adesso che so che chiedere è spesso una perdita di tempo neppure per gli spostamenti di lavoro prendo il taxi. Ci metto poco di più – ma neppure sempre – e prendo i mezzi. Sì, anche quando mi sposto per lavoro.

Poi ieri sera ho scoperto Uber (e l’ho usato per pochi metri, solo per curiosità): da app (per iPhone e Android) o da sito mobile (per tutti gli altri, compresa me) puoi chiamare  un’auto con autista e pagare direttamente dall’app (collegata alla tua carta di credito).

Costa poco più di un taxi in città, ma per andare a Malpensa con Uber si spendono 90 euro, esattamente come andarci con il taxi.

 

* 3 COSE BELLE ::

libriMaurizio, mio marito, di ritorno da una prova su pista (sì, lui fa spesso di queste cose divertenti per lavoro) aspettando il taxi – in ritardo per prendere il treno – ha fatto l’autostop.

Il ragazzo in furgone che si è fermato a dargli un passaggio gli ha fatto un sacco di domande ammettendo di approfittarne perché quando gli sarebbe mai più capitata la possibilità di parlare con un giornalista di Wired.

Ecco, in effetti questa cosa a me succede più o meno tutti i giorni: posso parlare con direttori di questa o quell’altra rivista, incontrare l’editor di autori più o meno famosi, gente che ne sa a pacchi di cose belle (e a volte anche di numeri).

Ecco, questa è una delle mie costanti #3cosebelle nella mia routine.

Un’altra cosa bella è l’appuntamento con Maria Elisa Foresto da California Bakery. Ogni lunedì siamo là – in quella in corso Como – per iniziare bene la settimana (che io sul lunedì ho un’opinione positiva):  se vi va, passate!

E poi altre cose belle sono i (sempre meno) gradi di separazione che mi avvicinano a tanta gente che ha belle idee. Cosa per cui rendo a Internet quello che è di Internet: il ruolo di facilitatore. Anche di incontri. E poi mi tengo il merito per l’uso che faccio di questi incontri.

 

Allego link sparsi:

  • aderisco alla campagna di Francesca Panzarin: a #parimerito voto una donna (rientra tra le cose che decido di fare perché Internet mi permette di aver tempo per fare tutto, ovviamente no, non ho tempo per far granché e vorrei far di più, intanto ci metto la firma  e la faccia durante l’aperitivo civico elettorale a PianoC domani sera);
  • ho rubato l’idea di raccontare le mie #3cosebelle a Fraintesa. Grazie.

 

[foto di Federico Novaro]

 

* LA MIA IDEA DI CONCILIAZIONE ::

Non è che io non abbia tempo per nulla, è che solitamente mi faccio prendere dalla pigrizia e il fine settimana vorrei passarlo a far nulla sul divano.

orologioQuindi niente weekend passati a fare shopping, ma neppure la spesa.
La spesa la faccio online, lo shopping di fretta.

L’altra sera, uscita dal lavoro, sono arrivata con la navetta fino in piazza San Babila e andando in piazza del Duomo son passata davanti a Mango. Sono entrata, ho preso una maglietta e, scendendo alle casse per pagarla, ho visto una giacca: ho comprato anche quella. Con meno di 50 euro e in meno di 10 minuti.

Foto di Laura Gilmore

* ESEMPI DI COMUNICAZIONE POLITICA ::

Non ho capito, ma Vfc è la sigla dello staff di Crosetto?

Funziona così, no? Che quando si usa in tanti uno stesso account si sceglie di usare le iniziali di chi scrive (lo fa anche Michelle Obama, con – mo) o, più spesso, un generico (staff).

Cosa dite? Non si tratta di una sigla? Dite che è una contrazione di vaffanculo?

Allora, che bello: ho fatto parte anche io del civile confronto politico in corso.

Guido Crosetto su Twitter

Per leggere il resto della conversazione: io che dico a Crosetto che dire di essere andato al pronto soccorso per aver fumato 150 sigarette non è un bell’esempio (dov’è il suo tweet? ah, sì… lo ha cancellato).

* (COME) TI RACCONTO UNA STORIA ::

penniniÈ diverso comunicare un detersivo, un programma politico o… se stessi? All’università, per l’esame di Psicologia dei Consumi, in una lunga lista di libri avevo scelto Capi di governo, telefonini, bagni schiuma. Determinanti personali dei comportamenti di voto e di acquisto. È ancora qua, dietro alla mia scrivania in ufficio, insieme a Gratis di Chris Anderson e altri libri di cose con cui mi fa piacere arredare la libreria.

Ci sono delle cose che non cambiano. Cose che se le sai si adattano a ogni cosa. A te, all’azienda in cui lavori, ai prodotti che vendi.

Cose di startup

Quando nasce un’impresa, un’azienda, una nuova società nasce anche la sua presenza online (che lo voglia o no) ed ecco che l’imprenditore deve decidere come raccontarsi non cosa o a chi, ma come.

Cose di me, cose di te

Come raccontare la propria storia aiuta a coinvolgere – ma anche trovare – clienti, investitori, un nuovo lavoro? Come la nostra storia ci mette in contatto con gli altri?

Lo spiego a Talent Donna, in un corso dedicato a marketing e storytelling.

Le lezioni partono a marzo e si tengono al Talent Garden (il coworking milanese in via Merano, 18) di sabato e – visto che l’idea è di FattoreMamma – sono previste attività di animazione per chi volesse portare con sé i figli.
Così non avete più scuse.

[EDIT] ecco la presentazione della mia lezione al corso Talent Donna:



Cose e persone che ho citato nelle due ore di lezione di Talent Donna:

– il #montilive, come esempio di uso di Twitter per creare una notizia per la stampa

– Sanremo e il secondo schermo su Twitter

Irene Colzi, soprattutto dell’uso che fa dei commenti e il tempo che regala ai suoi lettori

il blog di Alessandra Farabegoli, per gli ottimi consigli in ogni suo post

Veronica Benini, @spora, il libro Tacco 12 pubblicato da Sperling & Kupfer, la sua linea di scarpe

Roberto Venturini, per la solita citazione delle aziende che vanno benissimo sui social ma poi chiudono

 

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