Sveglia alle 7.00, mi lavo, mi vesto, mi trucco…
Colazione alle 8.00, con la tavola apparecchiata per tutta la famiglia.
Pronti a uscire alle 9.00 (anche se sarebbe meglio organizzarsi per uscire prima), poi tram, asilo, treno, lavoro…
La mia routine è questa, e la vostra?
Non sarà molto diversa, immagino.
Chi si alza prima, chi dopo, chi torna a casa prima, chi dopo…
La routine è rassicurante, per tutti.
Ecco perché è sulla nostra abitudinarietà che fa riflettere la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi dell’UNHCR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.
Come forse sapete, se mi leggete in giro, l’UNCHR è l’ente a cui ho deciso di devolvere la mia raccolta fondi, per questo vi invito a partecipare alla campagna Routine is fantastic: fino al 30 novembre la campagna può essere sostenuta donando un sms al 45506 e per fare un po’ di buzz all’iniziativa basta usare l’hashtag #routineisfantastic su Twitter e Instagram, raccontando le proprie azioni quotidiane: la colazione, il lavoro, il pranzo, la cena, la doccia prima di andare a dormire…
Pensare alle cose brutte non piace a nessuno, ma immaginate cosa sarebbe la vostra vita se ognuna di queste abitudini diventasse una lotta, un diritto da conquistare.
Per i rifugiati è così.
Fuori dalla loro casa, fuori dalla loro terra la vita sicuramente non è abitudinaria.
E adesso, fuori i vostri bellissimi smartphone e… mandate un sms!