* DOVE TI HA PORTATO LA CURIOSITÀ? ::

A chi mi chiede come sto, ultimamente, sto dando una risposta un po’ così: mi sto annoiando.
Sono solo annoiata, per il resto sto bene.

– Come fai ad annoiarti tu che fai così tante cose?
– Appunto le faccio: per non annoiarmi.

E come riesco a fare tutto? Stancandomi, tantissimo.
Non come Danielle Steel che non va a letto finché non potrebbe addormentarsi sul pavimento, come dice lei. Ma stanca abbastanza perché come scrive Donata Columbro: se vuoi occupare uno spazio devi prendertelo.

Non è il momento di riposarci


Per non annoiarsi spesso è utile cambiare idea, punto di vista, desideri. Per esempio, la storia del perché io non faccia il lavoro per cui ho studiato (non è del tutto vero perché tutto serve, ma in verità mi ero immaginata a far altro quando mi sono iscritta all’università) l’ho tirata fuori per parlare del lavoro dei nostri sogni, delle scelte che hanno davanti i neolaureati in questo articolo.

Ma soprattutto serve coltivare la curiosità. E circondarsi di chi lo fa.

 

⚠️UNA COSA CHE TI CONSIGLIO ASSAI è vedere questa bar chart race dei social network degli ultimi 16 anni.

STO LEGGENDO
• Volevo essere una vedova, di Chiara Moscardelli (Einaudi), fin qui ho riso tanto.
• Filastorta d’amore, di Enrica Tesio (Giunti), qui il fanclub.
• Raccolta 1992-2012, di Alessandro Baronciani (Bao Publishing) che in verità non lo sto leggendo per davvero: ogni giorno apro una pagina a caso a mo’ di libro delle risposte, provaci anche tu, funziona!
DALL’ARCHIVIO 
• Trasformare la fatica in un punto in più, un post del 2017: ovvero di quella volta che ho parlato subito dopo Jury Chechi. Poi dici la fatica!

RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI

PrintQuesta che hai letto su è la newsletter del 15 giugno 2019.
Quella prima come oggetto aveva: Parliamo delle cose importanti, ha avuto il 56.4% di open rate e la trovi qui.
Ti è piaciuta?
Puoi iscriverti alla newsletter qua. Di solito la mando tutti i giovedì finché posso.

* [tl;rl] LE CAPACITÀ ORGANIZZATIVE DELLE PERSONE ANSIOSE ::

Ho scoperto che le persone ansiose hanno grandi capacità organizzative proprio perché allenate a prevedere ogni possibile scenario per tenere a bada l’ansia.
Quando dico di essere brava, vedi a restare allerta?!

Poi – in questi giorni – ho anche fatto i conti con il mio sentirmi in colpa per ogni piccola cosa, per non avere tempo o non averlo trovato, per esempio.

E mi sono detta che a volte le persone non saranno felici, qualunque cosa io faccia e dica, quindi ho iniziato a fare ciò che ritengo giusto per me.

Tra le altre cose ho scritto un post sul blog. O, meglio, ne ho tolto uno dalle bozze (ora ne restano solo altri 163 che prima o poi darò direttamente alle stampe). Questo era recente. Parlo di me. E di donne come me. Il post è questo, ma non è un post da femmine, quindi tu lettore che mi segui cliccaci: è più per te che non per me perché Come avere successo senza urtare la sensibilità maschile è più o meno la traduzione del titolo di un libro che dovrebbe far sorridere me, ma io non ho riso e forse è anche merito tuo.

E ora torniamo alle solite cose, come se non lo fossero anche queste su. (altro…)

* NEWSLETTER DI CONTENUTO, UNA SELEZIONE PER NON PERDERE TEMPO ::

Come la più volte annunciata morte dei blog, così anche il ritorno delle newsletter continua a far notizia. Eppure tantissime aziende sono diventate creatrici di brand content aprendo contenitori non molto diversi da un blog e le newsletter non sono mai davvero sparite.

(altro…)

* CONSIGLI PER SIGNORINE: COME AVERE SUCCESSO SENZA URTARE LA SENSIBILITÀ MASCHILE ::

Mi ha regalato questo libro un’amica a cui avevo raccontato – ridendone – alcuni degli episodi ricorrenti in ufficio, quelli che – a quanto pare – tutte abbiamo vissuto prima o poi, gaslighting e mansplaining compresi.

Cinzia Tavernini è l’amministratore delegato (o dovrei iniziare a scrivere l’amministratrice delegata?) di una società che ha sede in Danimarca. Vive lì da più di 3 anni. Quando l’hanno promossa ha preso il posto del suo ex capo. Cinzia ha lavorato in Gran Bretagna, in Germania, e anche in Italia. Per dire che tutto il mondo è paese e i rapporti col capo sono un po’ sempre gli stessi. Ovunque.

How to Be Successful Without Hurting Men’s Feelings è un un libro umoristico. Più o meno. Una sorta di “consigli per signorine” del secolo in corso.

E se sei una donna sai che non ti farà poi così tanto ridere perché sarà capitato anche a te di avere a che fare con un maschio alfa, collega o capo non importa, ingombrante quanto incompetente.

In un’intervista su Forbes Sarah Cooper, l’autrice del libro, alla domanda «Perché le donne fanno fatica ad avanzare nella loro carriera?» risponde con una serie di esempi e a questo, precisamente a questo esempio, ho fatto una smorfia triste: «Se un uomo ti sta spiegando qualcosa che già conosci, annuisci come se non lo sapessi già. Sì, potrebbe essere allettante dire “lo so già”. Ma agli uomini piace spiegare le cose, non toglierglielo. E non interromperlo perché sarà visto come molto aggressivo. Invece, faglielo spiegare più e più volte. Lo farà sentire utile e ti darà del tempo per pensare a come evitarlo in futuro».

Consigli per avere successo senza urtare la sensibilità maschile

E no, non riesco a ridere. Quante volte ho detto «Lo so» davanti a colleghi che muniti di carta mi stavano facendo uno schemino esplicativo della più scontata idea, ovviamente già vista altrove? Tante. So di avere quest’atteggiamento di sicurezza davanti a argomenti di cui so di essere una professionista competente perché è così che mi riconosce il mercato. Ma non capisco dove sia il problema di sentirmi sicura delle cose che so (e che insegno pure).
Ma il libro How to Be Successful Without Hurting Men’s Feelings è di Sarah Cooper, non mio. Quindi è chiaro: non sono sola.

Come avere successo?

Nel 2017, il numero di CEO donne nelle società Fortune 500 è sceso al 6% e il numero delle donne in posizioni di senior manager è arrivato solo al 20%. E secondo uno studio di McKinsey il problema è di percezione: le donne cercano di non urtare la sensibilità dei colleghi maschi. Quando Sarah Cooper fu messa a capo della sua squadra uno dei suoi colleghi – che era in azienda da più tempo – le disse che sarebbe stato lui a dover avere quel posto. «Sapevo che non era contento che io diventassi il suo capo, quindi ho compensato essendo il più gentile e accomodante possibile. Ma non importava: nel giro di pochi mesi alla fine lasciò comunque la squadra. I suoi sentimenti sono stati feriti dal mio successo? Non posso dirlo con certezza, ma sembrava proprio così».

La lezione? A volte le persone non saranno felici, qualunque cosa tu faccia, quindi potresti anche fare ciò che ritieni giusto per te.

 

Per saperne di più: 
9 strategie di leadership non minacciosa, di Sarah Cooper.

 

* QUELLO CHE PENSO SULL’ESSERE GIOVANI VALE SOLO IN ITALIA ::

Sono stata in viaggio in Russia e nei giorni lì ho parlato poco: molti non parlano inglese e io non parlo russo. Appena ho avuto occasione però ho fatto chiacchierate bellissime: Lenara, che fa la tattoo artist, mi ha raccontato che farà il giro dell’Europa, ospite di studi vari. Ha 26 anni. Quando le ho detto: «Ma sei così giovane», mi ha guardato malissimo.

Col sottofondo di un rumore di specchi le ho spiegato che sì in Italia succede questa cosa qui: a 40 anni ci dicono che siamo giovani. Ma in Russia la speranza di vita è in media intorno ai 72 anni. In Italia, ho cercato su Google, è 82 e mezzo.

Quello che penso sull’essere giovani o non esserlo più è legato a uno stereotipo.

Ragioniamo tutti per stereotipi perché riducendo le variabili è più facile accumulare informazioni.
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