Qualche giorno fa sono stata a casa di uno sconosciuto. Anzi, meglio, sono andata a casa di uno che ho conosciuto online.
Mia madre, Studio Aperto (e qualcuno che conosce lo sconosciuto in questione) mi darebbero dell’incosciente.
Io, invece, mi sento molto social (a volte più che socievole).
Altrimenti a cosa servirebbero siti di geolocalizzazione, come foursquare?
Passo tutte le mattine a Lambrate per andare al lavoro. Un giorno leggo questa tip:
Perché no?
Con foursquare hai la possibilità di contattare direttamente chi lascia un consiglio/una segnalazione o chi frequenta i posti che frequenti anche tu.
Lo trovo meraviglioso.
Non mi serve gugolare Alberto D’Ottavi – come consiglia Internazionale – perché non è così sconosciuto e vero è che avrei potuto contattarlo comunque anche senza geolocalizzazione, ma mi diverte l’idea di un foursquare meetup (magari la prossima volta contatto uno sconosciuto vero).
Mando una mail a Alberto, mi risponde e il giorno dopo sono a casa sua a prendere il caffé. Quando faccio check-in scopro, che lì vicino abita un altro mio contatto sui social network, con cui mi riprometto di fare colazione presto.
Alla blogfest di due anni fa andò più o meno così con Gianluca Diegoli, via twitter. Oggi sono amica di sua moglie, su Facebook.