È dal 2009 quando – col pancione – accettai di organizzare il primo MomCamp italiano che non mi libero più delle mamme blogger.
Ai tempi facevo la community manager, ma di cose di mamme non ne sapevo granché.
Sapevo che si vedevano al parco, cosa che però non ho mai verificato di persona (in 3 anni e mezzo al parco ci sono stata due volte, due per davvero: la prima volta – come immaginavo – non mi è piaciuta, la seconda volta era per festeggiare il 3° compleanno di Diamara, non so se ci sarà una terza volta).
Quindi, una mamma (a)sociale come me cosa fa? Studia le mamme. Sono una di quegli 8 milioni di mamme che seguono i 3 milioni di mamme blogger, spesso – anzi, il più delle volte – senza commentare, ma a volte ringraziando con un like.
Questa cosa che tra forum e blog vengano scambiati quasi 3 mila messaggi sui pannolini non mi sembra così strana. Su Internet ci si consiglia di tutto. Per fortuna non solo i pannolini (anche se, se non fosse stato per il MomCamp io non avrei mai scoperto i pannolini lavabili di cui ho fatto uso, orgogliosamente).
Cercavo un esempio di quant’è utile la Rete nel consigliare di tutto, anche le letture. Lo avete letto Open di Andre Agassi? È passato da 10mila a 100mila copie vendute – dopo un anno dall’uscita – grazie alla Rete, lo hanno letto – e consigliato su Twitter – Valentino Rossi e Lorenzo Jovanotti, tra gli altri.
Ecco, questo è un po’ di quanto racconto a Bologna in occasione del 50° anniversario della Fiera del libro per ragazzi, nell’incontro organizzato da Piemme e Il Battello a Vapore: Piccole grandi storie che aiutano a crescere.
Ci vediamo lì?
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