Semerssuaq ricorda una pubblicità Kodak che, forse parlando di un’emozione, diceva una cosa del tipo «se non la scatti non l’hai vissuta» o qualcosa di similmente abberrante.
In verità, cresciuti con questo tipo di suggerimenti, Semerssuaq e famiglia hanno sviluppato nel tempo una specie di fotodipendenza per cui i luoghi di vacanza, ma non solo, si vedono prima dal buco dell’obiettivo prima che a occhio nudo.
Risultato?
Oggi sono stati consegnati direttamente a casa 9.6 kg di pacco contenente 430 foto 10×15 di amicieparenti, scatti in più – perché un album già pieno non bastava – delle vacanze dell’estate scorsa in Croazia, quelle in Scozia e a Siviglia di quest’anno, Natale 2006 a Bolzano e Cavalese, un viaggio a Camogli–San Fruttuoso e Volpedo fatto a sorpresa questo settembre, uno a Dublino fatto l’inverno scorso a trovare le amiche e eventi vari (compresi due matrimoni e mezzo, un compleanno, una traferta dell’amorepiccolo a Spalato per seguire la Samp, un suo viaggio con moglie al seguito a Barcellona, un’improvvisata all’Italia in miniatura, la cena nel cortile© edizione 2007, due scatti al pallone di Pawel Althamer con Sem* che fa i gestacci e uno della famiglia Pesce mentre fa la spesa al supermercato, una foto in cui, tra l’altro, si vedono ancora i caschi grigioperla rubati da poco dal motorello di Sem* & famiglia mentre erano al cinema a vedere Ratatouille con questo qui e gentilconsorte. Come si fa ad avere una propria foto alla cassa del supermercato? Basta portarsi dietro un professionista. Il perché alla prossima puntata)
[info utili: il pacco è arrivato da questi qui che sono di Pozzuoli e che per questo popò di robba ci hanno fatto spendere solo 0.11 a foto, spese comprese e vacanze escluse]
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