Ieri sera ho fatto la spesa, ero sul divano a guardare la tv. Poi mi sono ricordata che dovevo prenotare un treno e ho fatto pure quello. A volte ho ordinato la pizza su Deliveroo che ancora ero in metropolitana e spesso quando dimentico qualcosa all’ultimo momento uso Amazon Prime Now.
Io neppure ci penso più al tempo che sto risparmiando evitando la coda alla cassa o in biglietteria. E quanti minuti in più posso poltrire, leggere, decidere di passare mezz’ora piena a cercare quale serie tv iniziare su Netflix per addormentarmi poi prima ancora di cliccare play.
E poi ci sono i posti in cui vado perché ne ho scoperto l’esistenza online, come il Pixel Picnic e la scorsa settimana il Wunder Mrkt a Villa Litta, un posto bellissimo e un mercato delle meraviglie: fiori, tanti fiori; craft, troppo craft; e illustratori, ma anche cose vecchie e antiche con nuovi usi, come quelle tazzine appoggiate sul calice che mi piacevano tanto ma lì avevano pensato di metterci dentro delle piante grasse e ho chiesto se potevo averle senza:
– Ma queste non le vendiamo online.
– Come no?
– Cioè sì ma solo se ci scrivi via mail.
E quindi è finita lì e io sono tornata dal Wunder Mrkt senza aver comprato nulla. Ma con un indirizzo a cui scrivere e account su Instagram da seguire.
È vero che Internet penalizza i piccoli? Secondo me no: compro una buona salsa di pomodoro online da una cooperativa agricola di Salerno che ho scoperto grazie a Internet e biancheria di cotone da un laboratorio di produzione in provincia di Ravenna. Da loro, direttamente. Perché non solo hanno cose che mi piacciono, ma anche l’ecommerce è fatto bene.
Perché l’ecommerce non cambia i prodotti o la storia delle aziende ma le trasforma, facendo trovare nuovi clienti, nuovi ospiti.
Quindi perché non posso comprare tutto online?
Il 10 e 11 maggio al MiCo di Milano c’è la XII edizione del Netcomm Forum, l’evento del Consorzio del Commercio Elettronico Italiano (che è nato 25 anni fa) con 60 workshop e 160 relatori in due giorni che si alterneranno per parlare di customer experience, pagamenti, logistica e pure di marketing digitale e analytics con focus su fashion, design, food e travel.
Ah, sì se volete partecipare al Netcomm qua c’è il programma e qui potete usare il codice sconto neTcoMM2017 (che vi fa avere il biglietto a 90€, invece che 130€).
Tra l’altro – cose che a me piacciono assai – se vi iscrivete potete usare iiMerge, una piattaforma di business matching per fare – tra un workshop e l’altro – un po’ di utile networking con incontri mirati one to one di 30 minuti con gli altri partecipanti e conoscere nuovi business partner e clienti.
Magari ci vediamo lì.
Foto di Polycart
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Tagged: e-commerce, uso di internet
Ritengo (magari ho torto ma lo penso) che il web abbia dato la possibilità a molti di emergere e a parecchi altri di sparire. Finché i poteri forti non conoscevano lo strumento, si trattava di una selezione naturale tipica (il più forte, più abile, migliore… vince). Poi, quando il sistema ha capito le regole del gioco e ci ha messo i soldi… Facebook, Google, Apple, Amazon, ecc. hanno ridimensionato questo strumento equiparandolo (sostanzialmente) alla rivoluzione televisiva. I più vecchi ricordano negli anni ’70 e ’80 la grande esplosione di nascite di radio libere e di televisioni. Poi, arrivarono gli aggregatori e le Leggi ad personam e il sistema si mangiò tutto quanto di buono era stato promesso o fatto per uniformarlo e renderlo più servile allo status quo. Se il web non seguirà la stessa sorte sarà unicamente per una presa di coscienza globale che andrà molto oltre i like di Facebook…