Dal 1931, il fatidico anno della sua prima relazione amorosa con Henry Miller, Anais Nin iniziò la sua ricerca dell’amore perfetto che sarebbe durata tutta la vita e confidò questa ricerca al suo diario.
“La disciplina di scrivere quotidianamente sul diario fin dal 1914 aveva dato ad Anais Nin l’incredibile capacità di descrivere le sue emozioni più profonde ‘a caldo’ per così dire, immediatamente dopo un evento”.
Anais continuò a tenere il dario – sempre scritto a mano – fino alla morte, avvenuta nel 1977.
Nel 1920, dopo che John Ersine e altri le dissero che il diario conteneva le sue pagine migliori, Anais cominciò a pensare a come pubblicarlo senza ferire altre persone.
Più tardi Henry Miller le disse di pubblicare “tutto quanto – di stendere i panni sporchi”.
Anais studiò un certo numero di progetti per pubblicare il diario: trasformarlo in un romanzo, scritto in forma diaristica ma con nomi fittizi, o farne un diario che contenesse sia nomi veri che nomi fittizi. Ma, dal momento che nessuno di questi progetti riusciva a soddisfare il suo bisogno di proteggere suo marito e altri, Anais si volse alla narrativa.
[Los Angeles, gennaio 1995: Rupert Pole, curatore della Anais Trust, dalla prefazione di “Fuoco”, il grassetto è mio, il fotomontaggio un regalo di Edoardo de Falchi]
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