Sono abituata ai coltelli piantati nella schiena, a quelli col pelo sullo stomaco.
Ho lavorato in Rai, non serve che dica altro, vero?
Per questo sono affascinata dai posti così.
Piccoli, ma operosi.
Piccoli, ma neppure troppo.
Belli.
Perché per produrre cose belle non si può lavorare in un posto non accogliente.
Ho deciso di raccogliere idee e metodi, best practices e colori, interazioni e intuizioni… dai posti di lavoro (del) digital in Italia (per ora).
Non ho ancora deciso come e cosa raccontare, quanto scrivere dei posti che visiterò. Se fare una recensione percettiva:
Ambiente: silenzioso
Postazioni: confortevoli
Rapporti: informali
Età: < 35 anni
o dirvi quello che emozionalmente mi dà il posto che ho visitato.
Qui, di Moca, vi racconto un’emozione.
E per raccontarvela vi rimando a leggere il post di Natale di Debora Oliosi sul blog di Moca.
Un blog che ha come claim una frase che ruberò come apertura del manifesto workplaces perché sì, ho deciso che alla fine scriverò il manistesto del posto di lavoro (del) digitale:
gli uffici sono conversazioni.
La frase sul muro che leggete nella foto qui sopra, invece, viene dal post di Debora. L’hanno messa su il giorno prima della mia visita in Moca.
Cosa fanno in Moca?
Ecco un altro claim:
Ci occupiamo di Search Marketing e di Visibilità Online. E diamo Valore ai Vostri Investimenti su Internet. Chicco per chicco.
Cos’ho trovato di nuovo?
Abituata a vedere presentazioni da agenzie di ogni tipo ho imparato a capire se chi la fa la racconta. Ecco, qui no.
Qui poche parole e chiare.
Magari si lavora meno, ma meglio.
E a me meglio piace tanto.
SULLO STESSO ARGOMENTO (FORSE):
Tagged: posto di lavoro, workplaces
A nome di MOCA, grazie!!
Anche a nome mio, grazie grazie grazie
…a nome mio, bravi! 😉