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>> SENSI DI COLPA DOPO IL MCFLURRY ::
– (…) La popolazione dell’occidente ricco – attenzione, sto parlando di noi priviegiati- si dividerà tra chi considera il cibo solo un carburante per stare in piedi e chi gli attribuisce un valore di piacere, di comunità. La linea della differenza alimentare, che in passato ricalcava quelal di casta, sarà di tipo culturale, non economico.
– Non mi pare proprio. Nel nord del mondo i poveri mangiano di più ma peggio dei ricchi. Gli obesi sono i poveri dell’occidente ricco. Le caste, le classi a tavola continuano ad esistere, anche tra di noi.
– Fatto così questo discorso sulla richezza è una fregnaccia. In Italia una famiglia media spende per telefonini quasi quanto spende per mangiare. Io dico che bisogna spendere di meno per il cellulare e di più per mangiare. Magari meno ma meglio. Non è una questione bruta di soldi, dunque, ma di dove si sceglie di metterli. Il cibo non deve costare poco, questa è per me la verità assoluta. Solo così si ha qualità e varietà, non si svilisce il lavoro, si rispettano i diritti, si tutela l’ambiente.



[Manuela Cartosio intervista su Il Manifesto di oggi Carlo Petrini, creatore di Slow Food e Semerssuaq è d’accordo soprattutto con le buone intenzioni su dove mettere i soldi, quando mai le succederà di averne in esubero]





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