* CI VEDIAMO PRESTO? ::

Come ogni anno torno a insegnare nella facoltà di Fisica dell’Università di Padova con il Master in Comunicazione delle Scienze che, per il secondo anno, apre il mio corso anche agli studenti che non frequentano tutto il master. Qui c’è il bando di ammissione al corso singolo (qui quello del master per intero).

Terrò lezione come sempre il sabato mattina (e – le notizie importanti – mi fermerò a Padova per lo spritz, prima di tornare a Milano).
Sabato 21, invece sono a Varese ospite di Glocal (dalle 11 alle 13, Sala Campiotti – Camera di Commercio, piazza Monte Grappa 5) dove parlerò del futuro dei giornali(sti).

Fatevi trovare preparati: in occasione di Glocal, dal 19 al 21, Sperling&Kupfer metterà gratis su tutti gli store l’ebook Se scrivi, fatti leggere. L’importanza della riconoscibilità in Rete.

E addirittura l’intervento rientra nel programma della formazione continua dell’Ordine dei Giornalisti e dà diritto ai crediti formativi: collezionateli tutti!

 

* APPUNTI DI ANTROPOLOGIA CULTURALE ::

Tutto ciò che abbiamo fatto e imparato in passato prima o poi ci torna utile.

Il 3 marzo 1995 ho superato, dopo aver rifiutato il voto la prima volta, l’esame di Antropologia Culturale. Con 29, sì 29: mai preso un 30 in tutta la mia (lunga) carriera universitaria.

Al centro del programma, le scoperte di Bronisław Malinowski, antropologo morto nel 1942 e teorico dell’osservazione partecipante: una tecnica di ricerca etnografica basata sulla partecipazione, appunto, alle attività del gruppo sociale studiato. Dunque Malinowski – 75 anni prima del mio 29 in Antropologia Culturale – stette anni nelle Isole Trobriand, in Papua Nuova Guinea dove studiò i meccanismi di fiducia e reciprocità alla base degli scambi rituali tra isole dell’arcipelago. Un giro orario e antiorario che prende il nome di kula, ma che è lungo da raccontare e allora vi rimando a cercarlo su Wikipedia o a leggere Argonauti del Pacifico occidentale. Riti magici e vita quotidiana nella società primitiva.

Lezione n.1:

per raccontare bene le cose spesso è bene starci dentro.

Nel kula gli oggetti vengono scambiati tante volte, tornando sempre nel posto in cui appartengono.

Lezione n.2:

grazie alla fiducia tutto torna. 

Dunque, insieme a Maurizio e Diamara, dal 16 novembre partecipo al progetto Promessa Mantenuta.
Potrebbe sembrare una forzatura, ma ho letto la ricerca Ipsos sulle mamme realizzata per Kinder Cereali e a quanto pare le donne si percepiscono come forti e indipendenti, ma continuano a vivere il ruolo di madre come cardine della propria identità “a costo di sacrificare se stesse o di rendere ancora più complicate le loro giornate”. Quindi fare informazione su questi temi – per mantenere la promessa di una equa distribuzione delle incombenze familiari – serve ancora: arrendiamoci e partecipiamo! (altro…)

* LE STORIE CHE CI RACCONTA GOOGLE ::

Dal World Business Forum prendo – quando più quando meno – sempre appunti utili. Nell’edizione del 2013 avevo scritto questi consigli a leader promettenti, dell’edizione 2014 questa raccolta qui.

Dall’edizione 2015 mi porto a casa due cose.

La prima l’ha detta Roberto D’Angelo capace con Francesca Fedeli di farti sentire un genitore poco paziente come nessuno (se non conoscete la loro storia ci sono un TED e un libro).

Battere il trimestre è un’ovatta nelle aziende come nell’affrontare i problemi della vita.

Alessandro Baricco WBFMI 2015

La seconda l’ha detta Alessandro Baricco che parlando di storytelling ha sottolineato quante cose vengono raccontate scegliendo cosa non scrivere.

Nessun’altra home page al mondo è come quella di Google: non ci sono storie. 

Tranne oggi, per esempio. Oggi che grazie dal Doodle di Google ho imparato una storia nuova, quella di Hedy Lamarr.

Doodle Google

Quindi Google ci racconta delle storie. Solo quando vuole. E quando decide di farlo le sceglie bene.
E noi, invece, dovremmo raccontarcene meno. O meno di frequente. Peggio che mai con una scadenza a breve termine, come dice Roberto.

Qui tutti gli altri appunti che ho preso (compresi i RT):


* L’ECOMMERCE SPIEGATO DA FACCHINETTI ::

Ogni giorno circa sui nostri portali e sul nostro ecommerce abbiamo 80/90mila accessi unici e circa mezzo milione di persone usufruiscono dei nostri contenuti su tutti i social e quindi vuol dire che se noi vogliamo vendere qualcosa ci sono buone possibilità che questa cosa cosa accada.

(altro…)

* LA PACE NEL MONDO ::

Oggi è il 21 settembre: la Giornata Internazionale della Pace.

Oggi ho visto questo video.
Ieri è stata proclamata Miss Italia.

E qual è il più grande desiderio di ogni partecipante a un concorso di bellezza? La pace nel mondo, già.

Alice Sabatini ha 18 anni ed è la nuova Miss Italia. Alla domanda in quale periodo storico vorresti aver vissuto? ha risposto il 1942.
Durante la seconda guerra mondiale, per vivere la guerra. Tanto lei – in quanto donna – non sarebbe stata un militare. Parole sue, ma guardate il video*: non vi affidate al mio riassunto.
*(grazie Stefano per averlo tagliato nel punto giusto)

E allora è tutto oggi che penso alla storia de L’Usignolo di Kristin Hannah che si svolge proprio durante il secondo conflitto mondiale e che racconta gli orrori della guerra attraverso gli occhi di due donne.

Ché la guerra si vive anche senza fare il militare e io il desiderio di Miss Italia non lo capisco.

Il libro di Kristin Hannah esce a gennaio per Libri Mondadori, ed è per questo che intanto posso raccontarvelo con le parole di Serena Bellinello, editor della narrativa straniera:

Ci vuole coraggio a rimanere a casa mentre tuo marito è in guerra e non hai notizie di lui, e devi crescere da sola tua figlia (…). Ci vuole coraggio per ribellarsi alle condizioni di vita che la politica del tuo Paese e la guerra ti impongono. (…)
Troppo spesso la guerra è raccontata unicamente dal punto di vista maschile; sembra che quando si tratta di grandi imprese siano solo gli uomini a compierle. Con questo romanzo Kristin Hannah ridà voce alle donne, celebrando il loro eroismo troppo spesso taciuto. Quello di donne costrette ad accogliere nelle loro case soldati nazisti, che sono state manipolate e indotte a tradire i propri cari, donne che hanno subito atroci violenze ma sono state comunque capaci di sacrifici esemplari, donne che hanno combattuto per il proprio Paese segretamente.

Ciao Miss Italia, appena esce ti regalo una copia de L’Usignolo, promesso.

Nel frattempo sappi che la guerra non è poi così lontana. Basta sfogliare i giornali o guardare la tv.
Magari ti interessa e vuoi fare qualcosa per aiutare chi in guerra non vuole più viverci.
Io sono diventata un Angelo dei Rifugiati. Vuoi esserlo anche tu?

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