* QUANTO SPENDERAI OGGI A PRANZO? ::

Anni fa ho letto Una paga da fame. Come (non) si arriva alla fine del mese nel paese più ricco del mondo, un’inchiesta di Barbara Ehrenreich sulle condizioni di vita di milioni di americani che vivono con salari bassissimi. Per realizzarla, nel 1998, questa giornalista americana ha affittato un monolocale, ha lasciato la carta di credito e ha cercato lavoro trovando posti come cameriera, commessa e donna delle pulizie.

Per capire. Il metodo che preferisco: fare.

Da oggi, Benedetta Jasmine Guetta proverà a nutrirsi con un budget di 1.20 € al giorno – come capita a 1.4 miliardi di persone – per sensibilizzare i suoi lettori sul tema della povertà e della fame nel mondo.

A Milano non sarà facile, dovrà organizzarsi bene. Il progetto si chiama Live Below The Line, e gli aggiornamenti saranno pubblicati sul suo blog: Labna, amore in cucina.

Per rendere concreto l’impegno di Live Below The Line, aiutando chi vive davvero sotto quella linea, c’è un charity crowfunding a cui vi invito a partecipare.

 

* CI VEDIAMO A VENEZIA? ::

L’8 maggio sono a Venezia. Per la Ca’ Foscari Digital Week ho organizzato un talk-lab sul networking, una tavola rotonda durante la quale – con esempi di vita vissuta  racconteremo come creare e valorizzare il proprio network.

Il titolo dell’incontro è NE(w)TWORKING (pron. niutuorchin’), il futuro sarà collaborativo: share the love & the contact list! Come il networking facilita la circolazione delle idee e fa girare l’economia, ore 16 aula Mario Baratto.

A parlarne con me ci saranno Stefano Epifani, Professore di Tecnologie applicate alla comunicazione, chief editor di TechEconomy.it; Giuliana Abbate, Corporate Communications Manager Italy & Greece MasterCard; Stefano Andreoli, blogger, autore e co-creatore di Spinoza.it; Francesca Checchinato ricercatrice del Dipartimento di Management, Università Ca’ Foscari; Francesca Parviero, Official LinkedIn EMEA Talent Partner; Paolo Privitera, CEO di Pick1.

Ci sono tanti network diversi: professionali e non, creativi e accademici. Ma tutti i network si creano allo stesso modo: investendo tempo, rendendosi utili agli altri.

E se fosse davvero così che possiamo immaginare un futuro più ricco? Io arrivo a Venezia col blocchetto per gli appunti (sì, di carta). Ci vediamo lì?

CA' FOSCARI

Poi lo so che non dovrei dirlo ché son dettagli, ma sono emozionata di essere ospitata nell’aula Mario Baratto che affaccia sul Canal Grande: mi mette ancor più di buon umore! Ecco, le sedie qui sopra saranno rivolte verso di noi e noi verso di loro (e l’affresco di Mario Sironi).

A proposito di collaborazione: il titolo NE(w)TWORKING (pron. niutuorchin’) è di Claudio Mastroianni, che me lo ha regalato durante una cena a #casapesce.

 

* UNA FOTO CHE PARLA DI ME ::

Scegliere una foto che ci rappresenta – una foto che fa il riassunto – non è mai facile.

Non sempre, poi, quello che pensiamo di noi corrisponde a quello che gli altri vedono.

Io, per esempio, dico sempre di essere più simpatica online che dal vivo, eppure ogni volta che qualcuno mi incontra, presa confidenza, mi dice il contrario. Me ne stupisco sempre un po’. Ma non che si pensi che di persona son più simpatica, ma che io sia antipatica online.

Per un’intervista che uscirà su Digitalic a giugno, Barbara Silbe e Sergio Lucchesi, QGPhoto, mi hanno scattato una serie di foto: in posa, alla scrivania davanti al pc e in un prato.

Ecco un’anticipazione che racconta un po’ di me. Sono al pc e sulla scrivania ho un po’ di cose mie: qualche libro che parla di Social Media, un libro di Nigella lawson e uno di  Marian Keyes.
Ruti vuole dormire di David Grossman (che avevate visto già qua), il pupazzetto mascotte di Pappa e Ceci e il ricevitore del baby control (o com’è che si chiama).

Domitilla-Ferrari-QGphotostudio

Qui c’è un po’ di backstage e poi, appuntamento a giugno su Digitalic per l’intervista.

Domitilla Ferrari-QGPhoto-Digitalic

Le foto del backstage sono di Barbara Silbe e Francesco Marino, direttore di Digitalic, che ha anche fatto il pezzettino di video vintage qui sopra.

EDIT

Ecco, l’intervista è uscita su Digitalic: è molto bella, dovete leggerla!

intervista Digitalic giugno 2013

 

* IO IN UN FUMETTO, ANZI DUE ::

Essere ritratta da Roberto Grassilli mi fa sempre sorridere. Succede, poi, sempre inaspettatamente. È sempre una sorpresa. E qui, nelle strisce che Grassilli disegna per Net to Be, – per chi non le conoscesse – sono in (buona) compagnia di Giulia Blasi e Francesca Casadei.

net-to-be-geolocalizzazione

Poi è successo che qualche giorno fa ho cambiato nickname di Twitter sostituendo il meno comprensibile @semerssuaq con @domitilla. Dice che è la fine di un’era.

net-to-be-nickname

È di Grassilli anche il ritratto in vendita per una buona causa con il secret post e suo è il ritratto della me che cade (e si sbuccia un ginocchio, cit. da La lettera d’amore di Cathleen Schine) che ho usato un po’ ovunque e anche qua. Un regalo bellissimo. Grazie.

 

* 5 COSE BELLE DA FARE A SPASSO PER L’OLANDA

1. Pranzare al De Belhamel, ad Amsterdam, vista canali, o dentro – tra i dettagli art nouveau dell’arredamento – se c’è vento.

2. Dormire allo Stroom, a Rotterdam: un’ex centrale elettrica convertita in hotel e ristorante. Val la pena di provare entrambi.

3. Visitare i musei, tutti. E mangiare nei ristoranti dei musei: hanno cose buone e sono posti bellissimi.

4. Girare in bicicletta non solo ad Amsterdam (a Rotterdam il bike rent è ben nascosto dietro la stazione, in un parcheggio a più piani, ma chiude a mezzanotte a differenza di Amsterdam dove i noleggi chiudono – come quasi tutto – alle 18).

5. Fermarsi per l’aperitivo (dalle 17 in poi) in un posto qualsiasi di Oude Haven, a Rotterdam, vista canali e Kijk-Kubus, le casette strambe a forma di cubi.

Extra:

  • arrivando da Bruxelles non si può perdere il Museo di Magritte (promemoria: a maggio esce Questo non è un libro, Gallucci)
  • nei Paesi Bassi il wifi gratis si trova dappertutto: bar, ristoranti, musei (e spesso anche nei treni)
  • con i bambini va fatta una tappa al Nemo, il museo della scienza di Amsterdam dove al quinto piano si può fare una pausa prendendo il sole in terrazza e al primo piano fare le bolle di sapone giganti, ma anche osservare lo sviluppo di un feto dalle prime settimane a 5 mesi e mezzo, fa un po’ impressione, ma ai bambini pare interessare molto.
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